sabato 2 settembre 2023

Lavoro e redenzione dell'Antelami

 Benedetto Antelami, Serie dei Mesi, "Settembre", particolare, marmo, 12° secolo, Parma, Battistero




Siamo di fronte a una rappresentazione diretta e univoca della realtà, che sembra contrastare con l'ambiente religioso in cui le opere sono collocate. Questo contrasto però non esisteva all'epoca. La gente credeva semplicemente che la vita avesse un doppio lato. "Ogni carne vedrà la salvezza di Dio", dice Luca nel Vangelo. La gente semplice che entrava nel battistero o nella cattedrale "leggeva" per prima le sculture che si dispiegavano sui tre portali della facciata: le storie bibliche di Salomone e della Regina di Saba, di Barlaam e Salomé. Con le sue lusinghe, il mondo esterno era un luogo di minaccia, di menzogne. All'interno però c'erano il Cristo e il Battista, pronti a redimere i peccati con il loro sacrificio. Le sculture costituivano una lunga catena di punti salienti salienti, un percorso. Dopo aver attraversato il Portale della Vita nel battistero, si trovavano le sculture dei Mesi, in cui si poteva trovare la rappresentazione del lavoro come edificazione morale. Nell'Antelami non c'è più la condanna biblica che Dio aveva destinato ad Adamo, "mangerai il tuo pane con il sudore della fronte". Il lavoro è stato invece utile e ha redento gli esseri umani attraverso un sogno di rinnovato paradiso terrestre.

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