giovedì 16 luglio 2020

I miti greci minori









Apollo e Coronide
Narra il mito che Apollo, innamorato di Coronide, dovendosi assentare per un periodo di tempo, decise di incaricare il corvo, suo fedele servitore caratterizzato da un bellissimo piumaggio bianco, di sorvegliare la fanciulla. Durante l’assenza del dio, Coronide si innamorò del giovane Ischi con cui tradì Apollo; il tradimento, però, fu scoperto dal corvo che decise di avvertire immediatamente il suo padrone. Lungo la strada il corvo s’imbatté nella cornacchia, che cercò di dissuaderlo dal suo proposito raccontandogli di come lei stessa fosse stata punita da Minerva per averle rivelato il tradimento di una sua protetta. L’uccello, ignorando il consiglio della cornacchia, rivelò ad Apollo l’infedeltà dell’amata, scatenando l’ira del dio che, preso dalla collera, uccise Coronide trafiggendola con una freccia. La donna prima di morire gli rivelò di essere incinta di suo figlio, che, per colpa del suo gesto di collera, sarebbe morto insieme a lei. Pentito del suo gesto, Apollo tentò con ogni rimedio di riportare in vita Coronide; non riuscendoci, prima di porla sulla pira già accesa, estrasse il bambino dal suo ventre e lo affidò al centauro Chirone. Al bambino fu dato il nome di Esculapio che in seguito, ereditando le doti curative paterne, sarebbe diventato il dio della medicina. In seguito Apollo per punire il corvo, reo di aver fatto la spia e di aver quindi determinato la morte di Coronide, trasformò il colore delle sue piume da bianche a nere. Attraverso il mito dunque si spiegherebbero, oltre all’origine del colore del piumaggio, anche le caratteristiche di esagerata loquacità e di portatore di cattivi presagi tradizionalmente attribuite al corvo.

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