mercoledì 23 gennaio 2019

La nascita della chemio


Dalle armi chimiche alla chemioterapia
La chemioterapia è nata da un incidente di percorso a seguito della terrificante esplosione della nave Henderson
che si verificò nel porto di Bari il 9 aprile 1944, oltre settant'anni fa. Pochi minuti prima di mezzogiorno saltò in aria il piroscafo americano Charles Henderson carico di bombe d’aereo e di altro pericolosissimo materiale bellico(con il nome di gas mostarda, oggi utilizzato come farmaco anticancro) determinando conseguenze tra le più catastrofiche e luttuose della storia cittadina.
L’«Union Jack», quotidiano inglese, e il «New York Times», americano, furono i primi organi d’informazione a pubblicare la notizia considerando lo scoppio della nave: uno dei maggiori disastri della guerra nel teatro del Mediterraneo. Il maggiore giornale statunitense pubblicò il 13 aprile le cifre ufficiali dei feriti (1.730) e morti
, indicò l’incendio delle navi, i danni alla città ed alla Cattedrale, mettendo in luce il secondo disastro di Bari, dopo quello del 2 dicembre 1943 che aveva provocato mille vittime.

L’utilizzo in guerra di tali armi chimiche è vietato da numerose convenzioni: Dichiarazione dell’Aja del 1899, Convenzione dell’Aja del 1907, Protocollo di Ginevra del 1925 e Convenzione di Parigi del 1993, ma nella guerra al cancro non solo sono legittime ma sono anche le uniche riconosciute. Oggi ad un qualsiasi malato di cancro viene iniettato un mix di sostanze chimiche vietate in guerra per la loro pericolosità dalla Convenzione di Ginevra!

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