domenica 25 giugno 2017

I riti della pioggia del paganesimo ripresi (o copiati) dalla chiesa cristiana

I riti della cristianità sono stati ripresi dal complesso ed articolato mondo pagano. In questi momenti di crisi idrica e di grossi cambiamenti climatico atmosferici si riscopre il rito, la preghiera e le liturgie di un mondo considerato fuori dalla modernita. Con l'occasione riprendo riprendo un articolo  da Repubblica di 14 anni fa che apre scenari nuovi ed inaspettati verso una spiritualità diversa . Concludo credendo profondamente che certi riti possono influire non solo sull'andamenti metereologico, ma sull'egregore collettivo che riesce ad interferire sulle leggi della fisica in maniera "omeopatica"..........Riprendiamo dagli antichi le potenzialità delle nostre menti individualmente ed in maniera, sopratutto collettiva.

 "il batter d'ali di una farfalla in Brasile, può provocare un tornado in Texas" 

                 
  • Archivio
  •  
  •  la Repubblica.it
  •  
  •  2003
  •  
  •  08
  •  
  •  11
  •  

    Risultati immagini per Pregare per la siccità rogazioni


    Da mille anni la Chiesa prega per vincere la siccità

    ROMA - Serve "scomodare" Dio per chiedergli il miracolo della pioggia come hanno fatto nei giorni scorsi molti parroci e ieri, a sorpresa, persino, il Papa? «Certo che serve», risponde Vittorio Messori, biblista, lo scrittore cattolico italiano più tradotto al mondo, coautore insieme a Giovanni Paolo II di "Varcare la soglia della speranza", best seller da oltre 20 milioni di copie vendute. Messori, non potrà negare che è piuttosto sorprendente sentire il Pontefice invocare l' intervento divino per la pioggia. «Mi sorprendo per la sorpresa perché non dimentichiamo che, purtroppo, la preghiera per la pioggia è stata una delle cose soppresse dalla riforma liturgica. Per oltre mille anni la Chiesa due volte all' anno, prima di Pasqua e al tempo dell' Ascensione, ha sempre celebrato nelle campagne le Rogazioni, cioè delle liturgie che si svolgevano all' aperto, con processioni, Messe e con invocazioni Dio e tutti i santi perché scendesse la benedizione sulla terra, perché tutti i frutti venissero salvati con l' arrivo della pioggia, al momento opportuno, e del sole, quando era necessario». Quindi le preghiere per la pioggia invocata dal Papa non è una novità. Però in teoria sono proibite. Perché? «Non sono state proprio proibite, ma in qualche modo oscurate, secondo me, per un equivoco di fondo di molti liturgisti che nella nuova riforma liturgica hanno soppresso certe cose che secondo loro avevano preso il posto di cerimonie pagane. Ma, le preghiere per la pioggia e per i beni terreni non erano un effetto del paganesimo: Gesù disse di non essere venuto per distruggere, ma per completare. Le Rogazioni, così come le ha adottate la Chiesa, venivano certamente dalla tradizione pagana, ma rispondevano a un bisogno religioso profondo dell' uomo. Poi, la Chiesa le ha cristianizzate con le Rogazioni». Invocare Dio per il bene dell' acqua fa parte anche della tradizione biblica... «Vero. Nella Bibbia si fa riferimento alla pioggia almeno duecento volte, soprattutto nell' Antico Testamento. La pioggia nella prospettiva giudaico-cristiana è un simbolo altamente religioso perché è qualche cosa che scende dal cielo sulla terra dopo esservi arrivata dalla terra sotto forma di nubi. Quindi, per la tradizione giudaico-cristiana, viene direttamente da Dio per dissetare gli uomini. Nella essenza biblica, quindi, la pioggia ha una simbologia altissima: è il simbolo del legame tra Dio e l' uomo». Ma oggi ha ancora senso recitare preghiere "particolari" che, forse, appartengono a un mondo che non esiste più? «E' riduttivo e sbagliato pensare che la preghiera debba essere recitata solo per le grandissime occasioni. Nella prospettiva cristiana, Dio è nostro padre e noi siamo suoi figli. Per cui ogni figlio ha il diritto-dovere di chiedere al padre di essere aiutato, anche nei bisogni quotidiani, come appunto è l' acqua. Siccome la pioggia riguarda direttamente la vita delle persone non si vede perché non si debba pregare Dio per averla». Nella Bibbia ci sono altri riferimenti alla preghiera per la pioggia? «Nella Lettera di Giacomo c' è un invito specifico a pregare per l' acqua con queste parole: "Molto vale nella preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia pregò che non piovesse e non piovve. Poi, pregò affinché piovesse e il Cielo diede la pioggia e la terra dette i suoi frutti". Quindi, il profeta Elia, per far punire i peccatori pregò Dio di non far piovere e per premiare i giusti invocò il dono dell' acqua. E fu ascoltato». Anche l' attuale mancanza d' acqua può essere intesa come una punizione divina per i peccatori, come le grandi calamità bibliche? «Sì, certo, la mancanza di acqua è una calamità. Ma, come dice sempre la Scrittura, le vie di Dio non sono le nostre vie. Quando si parla di punizioni divine sono sempre molto prudente perché nessuno di noi conosce il pensiero di Dio. Però, certamente, nella prospettiva biblica, la mancanza di pioggia è spesso anche una forma di punizione per i peccati commessi». Forse anche per questo il Papa ha condannato i piromani e ha chiesto più attenzione per la tutela ambientale. «Il piromane va condannato come chiunque danneggia l' ambiente. Però, nella Bibbia l' albero ha anche un fortissimo significato simbolico: perché ha le radici in terra e le foglie protese verso il cielo. E' un segno di legame tra la terra e il cielo, un simbolo carico di valori religiosi non solo per il cristianesimo. Un simbolo, non casualmente, preso a modello anche dai partiti - la Quercia, l' Ulivo...-, anche se spesso non se ne accorgono. Non c' è da meravigliarsi: in fondo, le ideologie politiche non sono altro che religioni secolarizzate».
    ORAZIO LA ROCCA

    Nessun commento: