NUOVI GEOGLIFI NEL DESERTO DI NAZCA
Sorvolando il famoso deserto di Nazca, il ricercatore Eduardo Herrán Gómez de la Torre ha individuato dei nuovi geoglifi, forse resi visibili dalle recenti tempeste di sabbia che hanno spazzato via il terreno che le copriva. La notizia è stata diffusa dal sito online del quotidiano peruviano El Comercio.
Le linee di Nazca, evidenziate chiaramente per la prima volta nel 1927 nell'area del Sud-ovest del Perù vicina all'oceano, sono delle immagini tracciate sul terreno (in tutto circa 700) che gli scienziati pensano siano state realizzate dai Nazca, antica popolazione della zona, nell'arco di migliaia di anni - dal 500 a. C. al 500 d. C. Rappresentano oggetti naturali (uccelli, camelidi, e serpenti) e forme geometriche e si pensa che siano state create rimuovendo le pietre rivestite di ossido di ferro a una profondità tra i cinque e i dieci centimetri, creando un vistoso contrasto con la sabbia più chiara sottostante. Le immagini sono di varie dimensioni, la più grande è lunga circa 285 metri.
Le nuove figure emerse dalle sabbie di Nazca.
Foto da El Comercio
Le nuove figure viste da de la Torre rappresentano un serpente, lungo circa 60 metri, un uccello, un camelide (forse un lama) e alcune linee frastagliate. Si trovano sulle colline nella El Ingenio Valley e nelle Pampas di Jumana sul fondo del deserto. Archeologi e studiosi si stanno recando sul posto per autenticare il ritrovamento.
Il significato dei geoglifi è ancora incerto, le ipotesi avanzate sono legate alla religione e all'acqua. Si pensa che siano state create usando una singola linea che non incrocia mai se stessa. Simile a un disegno fatto a matita, senza mai alzare la punta dal foglio. È interessante che molte delle immagini dipinte dai geoglifi appaiano anche su terrecotte dello stesso periodo.
Nessun commento:
Posta un commento