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Dal gruppo di UR scrive Ea pseudonimo sotto il quale si celava Julius Evola:<
Sono proprio queste manifestazioni del cadavere psichico,ovvero di parti di esso,che dagli spiritisti vengono ingenuamente assunte come prove "sperimentali" per il sopravvivere dell'anima...Vale mettere in rilievo che la sopravvivenza cosciente non si identifica senz'altro nell'immortalità..... Immortalità vi è dunque come immortalità precedente da uno stato di unione con l'incondizionato o l'immersione nel tutto.Chi ha già realizzato le condizione per la sopravvivenza può tendere a questo supremo fine. Ma non è detto che vi riesca. Si può cercare da vivi la liberazione completa che rende immortali. Alcune possibilità sono date al momento della morte (nella psicostasia dei papiri questo viene evidenziato). Altre, in stati postumi, nei quali la conoscenza e la coscienza dell'iniziato, a differenza di quelle degli uomini comuni,sussistono...Nel complesso bisogna tracciare una linea ben netta di demarcazione fra coloro che sopravvivono e gli "immortali" da una parte, e la gran massa degli uomini dall'altra...>>
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