La religione cristiana discende dal culto del Sole
Elementi storici molto importanti e studi seri hanno evidenziato ripetutamente che la religione cristiana altro non è che l'ennesima riproposizione del culto del Sole: si è messo un uomo chiamato Gesù al posto del Sole e si adora quella figura come originariamente si adorava il Sole.
Come già era avvenuto più volte prima della sua nascita, la religione cristiana è solo una delle religioni che tenta di riproporre nei dettagli l'antica religione del culto del Sole.
L'argomento è così dettagliato e vasto che si cercherà di proporre di seguito un forte riassunto della situazione.
Il Sole e le stelle
A partire dal 10.000 a.c. la storia è piena di graffiti o scritture che rappresentano il rispetto e l’adorazione verso il Sole. Per gli antichi il Sole doveva sembrare la prova tangibile dell'esistenza di una divinità, anzi il Sole doveva sembrare una divinità stessa, posta in lontananza, che guardava gli uomini dall'alto, non poteva essere guardato direttamente ed era visibilmente qualcosa di superiore e potente.Ogni giorno il Sole sorge, porta luce e calore salvando l’uomo dal freddo, dall’oscurità e dai predatori notturni nel buio della notte, regalando cioè la vita. Tutto questo per millenni ha reso il Sole l’oggetto più adorato di tutti i tempi ma non certo l’unico. Le stelle sono state studiate attentamente per cercare di riconoscere ed anticipare eventi che si ripetevano nel corso di lunghi periodi di tempo come le eclissi e le lune piene. Le stelle sono state catalogate in gruppi, quelle che oggi conosciamo come Costellazioni. La croce dello Zodiaco è una delle immagini più antiche dell’umanità, essa rappresenta il Sole come se metaforicamente attraversasse le 12 maggiori costellazioni nel corso di un anno. Rappresenta anche i 12 mesi dell’anno, le quattro stagioni, i solstizi e gli equinozi.
Le civiltà antiche non solo osservavano il Sole e le stelle, ma li personificavano elaborando mitologie circa i loro movimenti e legami : il Sole con il suo potere di dare la vita era personificato come colui che rappresenta il Creatore Invisibile ovvero Dio mentre le 12 costellazioni rappresentavano le tappe del suo viaggio che venivano personificate con elementi della natura che si manifestano in quel periodo dell’anno. Per esempio, l’Acquario è personificato come l’uomo che versa l’acqua e sta a significare le piogge primaverili.
I Dei del Sole
Horus è il Dio Sole dell’Egitto, risalente all’anno 3000 avanti Cristo. È la divinità del sole antropomorfa più importante, e la sua vita è una serie di mitologie allegoriche del movimento del Sole nel cielo.Horus è nato il 25 dicembre dalla vergine Isis-Meri, la sua nascita è stata accompagnata da una stella dell’est che i re seguirono per trovare il neonato salvatore e portagli dei doni. All'età di 12 anni era un prodico insegnante adolescente, all’età di trenta anni egli fu battezzato da Anup e da quel momento iniziò il suo ministero.
Horus aveva 12 discepoli che viaggiavano con lui mentre compiva miracoli come la guarigione dei malati e il camminare sulle acque. Ad Horus venivano attribuiti nomi simbolici come "La verità", "La luce","Il figlio eletto di Dio", "Il buon pastore", "L'Agnello di Dio" e molti altri. Dopo essere stato tradito da Typhon, Horus venne crocifisso, sepolto per tre giorni, dopodiché è risorto.
Questa stessa struttura mitologica è stata ripresa da molte altre divinità successive.
Mitra della Persia, 1400 a.c., è nato da una Vergine il 25 dicembre in una grotta, veniva chiamato "Il Salvatore", "Il Redentore", "Il Messia", "la via e la verità", ed il altri modi. Egli aveva 12 discepoli e compiva miracoli, la sua religione comprendeva il rito dell'Eucarestia, della benedizione e del battesimo. Dopo la sua morte venne sepolto per 3 giorni dopodiché è risorto. Il giorno sacro per il culto di Mitra era la domenica detto anche "Giorno del Signore", e la sua resurrezione veniva celebrata ogni anno nel giorno di Pasqua.
Krishna dell'India, 1200 a.c., è nato da una vergine il 25 dicembre in una grotta con una stella dell’est che segnalava il suo arrivo, alla sua nascita ha ricevuto la visita di tre uomini saggi che gli hanno portato in dono delle spezie, è sopravvissuto ad un infanticidio da parte di un re, ha compiuto miracoli con i suoi discepoli e si è anche trasfigurato, fu crocifisso (alla sua morte il Sole si oscurò) e poi è risorto dopo tre giorni. Krishna ritornerà sulla terra per giudicare i morti.
Attis della Frigia, 200 a.c., è nato da una vergine il 25 Dicembre, veniva chiamato "La Verità", "La Luce" ed in molti altri modi, fu crocifisso, sepolto e poi risorto dopo tre giorni.
Dioniso/Bacco della Grecia, 200 a.c., è nato anche lui il 25 dicembre da una vergine, era un insegnante viaggiatore che compiva miracoli come trasformare l'acqua in vino, veniva chiamato "Re dei Re", "L'Unigenito di dio", "L'Alfa e l'Omega" ed in molti altri modi, fu crocifisso dopodiché è risorto.
Ovviamente queste sono tutte le caratteristiche peculiari di Gesù Cristo.
Per farla breve, ci sono dozzine di salvatori nati il 25 dicembre, per lo più da una vergine, che hanno effettuato miracoli, sono morti su croci/alberi/oggetti fatti di legno, poi sono risorti, e presentano tra loro delle somiglianze impressionanti. La domanda sorge spontanea: perché queste caratteristiche?
Il perché delle caratteristiche comuni delle divinità del sole
Innanzitutto, la sequenza della nascita ha un’origine del tutto astrologica: La “stella d’oriente” non è altro che Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno. Il 24 dicembre di ogni anno, Sirio – com’era già noto nei tempi antichi – si allinea con le tre stelle più brillanti della cintura di Orione. Queste ultime tre stelle vengono chiamate, oggi come nell’antichità, “I tre Re”. La linea retta descritta idealmente da queste 4 stelle (Sirio più “i tre Re” allineati) indica esattamente il punto dell’orizzonte dove il sole sorgerà il 25 dicembre. Ecco da dove viene l’allegoria della stella che, insieme ai tre re che la “seguono”, indica il punto dove il sole (cioè la divinità del Sole) nascerà.
C’è un altro fenomeno molto interessante che si verifica nei giorni tra il solstizio d’inverno e il 25 dicembre: dal solstizio d’estate (Giugno) al solstizio d’inverno (21 dicembre) i giorni diventano sempre più corti e freddi e, dalla prospettiva del nostro emisfero, ovvero quello nord, il Sole appare muoversi verso sud e diventare più piccolo e debole, e quindi il Sole sembra quasi "morire".
Il 22 dicembre la “morte” del Sole si realizza completamente quando cioè raggiunge il punto più basso nel cielo. La cosa particolare è questa: dal punto di vista visivo, il Sole smette di muoversi verso sud per 3 giorni.
Durante questo periodo, il Sole rimane in prossimità della Croce del Sud (la costellazione di Crux), e dopo questo periodo di tre giorni, il Sole ricomincia a muoversi questa volta verso nord facendo presagire giorni più lunghi, più calore e primavera.
Il Sole è morto sulla croce, morì per 3 giorni per poi risorgere e nascere di nuovo: da qui l'idea di crocifissione, morte per 3 giorni e resurrezione che è comune a tante divinità del Sole come Gesù.Durante questo periodo, il Sole rimane in prossimità della Croce del Sud (la costellazione di Crux), e dopo questo periodo di tre giorni, il Sole ricomincia a muoversi questa volta verso nord facendo presagire giorni più lunghi, più calore e primavera.
Tuttavia, gli antichi non celebravano la resurrezione del Sole sino all’equinozio di primavera, o Pasqua, e questo perché solo a partire dall’equinozio di primavera il Sole supera la forza maligna dell’oscurità e le ore di luce superano le ore di buio.
La vergine Maria non è altro che la costellazione Virgo (vergine), il geroglifico antico per Virgo era la M modificata, ecco il perché Maria, come molte altre madri vergini, iniziano per M. Alla costellazione Virgo ci si riferisce anche come “Casa del Pane”, la rappresentazione di Virgo è una vergine che porta con se un covone di grano, ed il simbolo del grano rappresenta i mesi di Agosto e Settembre, il tempo cioè della mietitura. È interessante il fatto che Betlemme si traduce letteralmente come “Casa del Pane”.
Gli Apostoli sono semplicemente le 12 costellazioni dello Zodiaco, assieme ai quali Gesù, essendo il Sole, viaggia. In effetti, il numero 12 è ripetuto di continuo in tutta la Bibbia.
Ritornando alla croce dello Zodiaco con la sua rappresentazione della vita del Sole, essa non era solo una rappresentazione grafica o uno strumento per identificare i movimenti del sole, ma era anche un simbolo di spiritualità pagano identificato graficamente con una croce con un cerchio all'interno, cioè quello che è anche il simbolo della cristianità. Questa è la ragione per cui Gesù nell'arte sacra antica veniva sempre mostrato con la sua testa nella croce, in quanto Gesù è il Sole, "il Sole di Dio", "la Luce del Mondo", "il Salvatore Risorto", "Colui che ritornerà ancora o che rinascerà ancora", "La Gloria di Dio che difende contro le forze dell'oscurità", "Colui che può essere visto arrivare dal cielo con la sua corona di spine (o raggi solari)".
L'importanza delle Ere nella Bibbia
Fra le metafore astrologiche ed astronomiche della Bibbia, una delle più importanti ha a che fare con le Ere, a cui ci sono numerosi riferimenti.Le culture antiche conoscevano la processione degli equinozi, cioè sapevano che ogni 2150 anni circa il sole nel giorno dell'equinozio di primavera si sposta in un differente segno dello zodiaco seguendo un ordine inverso, e le culture antiche si riferivano a ciascuno di questi periodi di 2150 anni come ad una "Era". Dall'anno 4300 a.c. all'anno 2150 a.c. era l'Era del Toro, dal 2150 a.c. all'1 d.c. era l'Era dell'Ariete, e dall'1 d.c. al 2150 abbiamo l'Era dei Pesci, cioè quella attuale, mentre nell'anno 2150 circa entreremo nell'Era dell'Acquario.
Nel Vecchio Testamento quando Mosè scende dal Monte Sinai con i 10 comandamenti, si infuria vedendo il suo popolo che venera un Toro d'oro. Il Toro rappresenta l'Era del Toro, mentre Mosè rappresenta la nuova l'Era dell'Ariete, e con l'arrivo della nuova Era tutti devono abbandonare quella vecchia.
Anche altre divinità dell'epoca mettono in evidenza la transizione tra queste Ere, come Mitra, una divinità pre-cristiana che uccide un toro con la stessa simbologia. Gesù è invece la figura che introduce l'Era che segue quella di Ariete, cioè l'Era dei Pesci.
Il pesce è un simbolismo molto comune nel Nuovo Testamento, essendo Gesù riconosciuto come il Grande Pescatore, ha sfamato 5000 persone con un pane e due pesci, quando ha iniziato il suo ministero si è fatto seguire da due pescatori.
I simboli cristiani che fanno riferimento all'Era dei pesci sono molti ed importanti, il cappello del Papa è una testa di pesce che rappresenta l'Era dei Pesci, mentre l'antico simbolo cristiano del pesce è il simbolo astrologico pagano per il Regno del Sole durante l'Era dei Pesci, anche la data di nascita di Gesù è la data di inizio di questa Era.
Nel Vangelo di Luca si legge che quando i discepoli chiedono a Gesù dove si preparerà la Pasqua dopo la sua morte, Gesù replicò: "Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà". L'uomo con la brocca d'acqua è la rappresentazione dell'Era dell'Acquario, che verrà dopo l'Era dei pesci, e quando il Dio Sole lascerà l'Era dei pesci (Gesù) entrerà nella casa dell'Acquario: in sostanza Gesù stava dicendo che dopo l'Era dei pasci verrà l'Era dell'Acquario.
Dal Vangelo di Matteo viene l'idea della fine dei tempi e della fine del Mondo, dove vi si legge che Gesù dice: "io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo", ma la parola mondo è una traduzione errata perché la parola originaria è "aeon" cioè "Era", quindi la traduzione esatta è "sarò con voi fino alla fine dell'Era", cioè Gesù-Sole terminerà quando terminerà l'Era dei Pesci, il cui termine rappresenta "la fine del mondo" e la "fine dei tempi" secondo questa allegoria astrologica.
I plagi dei personaggi e delle credenze bibliche
Il personaggio di Gesù è un ibrido letterario-astrologico, e più esplicitamente un plagio della figura del Dio Sole egiziano Horus. Dai geroglifici dei tempi egizi si vedono le immagini dell'Annunciazione, dell'Immacolata Concezione, della nascita e dell'adorazione di Horus. Le immagini iniziano con Thaw che annuncia alla vergine Isis che concepirà Horus, dopodiché il fantasma sacro Nef ingravida la vergine, e abbiamo poi il parto della vergine e l'adorazione. E la storia prosegue con continue e precise analogie con la storia di Gesù.Ma l'intera bibbia è un plagio continuo. La storia di Noè e della sua arca è presa direttamente dalla tradizione antica. Il concetto di diluvio universale o grande alluvione è molto frequente nel mondo antico, con oltre 200 citazioni in differenti periodi ed epoche, tuttavia la storia di Noè è copiata dalla leggenda di Gilgamesh del 2600 a.c..
Questa storia parla di un grande alluvione ordinato da Dio, di un'arca che trasportava animali portati in salvo e persino la liberazione di una colomba, che insieme ad altre cose corrisponde del tutto alla storia di Noé.
Anche la storia di Mosè è un plagio. Sulla nascita di Mosé si legge che fu messo in una cesta ed abbandonato in riva ad un fiume in modo da evitare l'infanticidio.
Venne successivamente salvato da una figlia di reali e da lei cresciuto come un principe. Questa è la stessa identica storia raccontata nel mito di Sargon di Akkad del 2250 a.c..
Mosè è conosciuto anche come portatore delle leggi, colui che ha portato i dieci comandamenti, ma l'idea delle leggi date da Dio ad un profeta su una montagna è un tema ricorrente nell'antichità.
Per esempio, in Babilonia a Nemo venne assegnato l'incarico di andare a ritirare le tavoli delle leggi sulla montagna per poi darle al suo popolo, in India Manou fece la stessa cosa, ed a Creta un uomo di nome Minos ascese il monte Dicta dove Zeus gli diede le sacri leggi, mentre in Egitto c'era Mises che portò le tavole di pietra sopra le quali c'erano le leggi scritte da Dio (tra l'altro tutti i nomi si assomigliano tra loro).
Gli stessi 10 comandamenti sono ripresi interamente dalla formula magica numero 125 del Libro Egizio dei Morti.
In effetti la religione egiziana costituisce il 90% delle basi fondamentali della teologia Giudaico-Cristiana: battesimo, vita dopo la morte, giudizio finale, parto della vergine, morte e resurrezione, crocifissione, l'arca dell'alleanza, circoncisioni, salvatori, la santa comunione, la grande alluvione, pasqua, natale, ascesa al cielo, e molti altri, sono tutti concetti ascrivibili a credenze egizie create molto prima dell'ebraismo e del cristianesimo.
Giustino il Martire, uno dei primi difensori e storici cristiani, scrisse "Quando noi affermiamo che Gesù Cristo, nostro Maestro, fu generato senza unione sessuale, fu crocifisso, morto, risorto e poi asceso in cielo, non proponiamo niente di diverso da ciò che voi considerate appartenga alle credenze dei seguaci del Dio Giove", "Gesù era nato da una vergine, accettate questa come una similitudine con le credenze circa il Dio Perseo".
Infatti, all'epoca i primi cristiani ben sapevano come la religione cristiana fosse simile a molte che esistevano in quel tempo, e per risolvere la questione cercarono goffamente di incolpare il demonio del fatto che avrebbe diffuso le similitudini pagane col cristianesimo prima della venuta di Cristo. E non solo: col passe del tempo i cristiani, come al solito, confusero le storie e mutilarono i testi per far perdere il ricordo delle similitudini del cristianesimo con le antiche religioni pagane misteriche.
All'interno della stessa Bibbia ci sono tentativi di plagio tra i suoi stessi personaggi, come nel caso di Giuseppe del Vecchio Testamento, che era praticamente un prototipo di Gesù, ed infatti era stato generato da una nascita miracolosa, aveva un numero di fratelli simile a quello dei discepoli di Gesù, fu venduto dal fratello Giuda per delle monete d'argento ed inizia a lavorare alla stessa età in cui Gesù inizia il suo ministero.
Per di più, manca qualsiasi prova storica non religiosa dell'esistenza del Gesù e delle storie narrate nel Vangelo. Ci sono oltre 40 storici che hanno vissuto sia durante che subito dopo la presunta vita di Gesù, i quali hanno prodotto moltissime testimonianze dei fatti dell'epoca, ma manca qualsiasi riferimento al Gesù dei Vangeli o a qualsiasi personaggio che gli somigli. Di tutti gli incredibili episodi raccontati nei Vangeli non vi è traccia storica, mentre vi è traccia storica di eventi di qualsiasi altro genere.
Il Gesù del Vangelo non è mai esistito, studi approfonditi possono al massimo giungere a mostrare come vi sia una corrispondenza tra il Gesù del Vangelo e delle leggende riconducibili ad un rivoltoso anti-romano che incitava a combattere l'occupazione romana di Israele in nome di Dio.
Da notare che anche i seguaci delle altre religioni antiche sostenevano che la loro divinità era realmente esistita nel modo in cui raccontavano i loro testi sacri, e venivano individuati luoghi dove qualche presunto dio, o qualcosa di simile, nacque, camminò, soffrì e morì, ecc.
Nel corso dei secoli, chi gestiva la religione cristiana ha fatto di tutto per soffocare tali verità, condannando alla tortura ed alla morte chiunque osasse mettere in discussione la verità ufficiale imposta. Tuttavia, il diffondersi delle libertà e la riduzione del potere da parte di chi gestisce la religione hanno permesso la diffusione di studi ed informazioni che conducono alla vera verità sulla religione.
Non a caso si giunse immediatamente alla verità non appena nacque l'illuminismo: "La religione cristiana è la parodia del culto del Sole, hanno messo un uomo chiamato Cristo al posto del Sole e adorano quella figura come originariamente si adorava il sole", Thomas Paine (1737-1809).
La Favola di Cristo: Gesù e le divinità del Sole
Ecco un riassunto delle ricerche storiche dettagliate fatte dagli studiosi su Gesù e le divinità del Sole. L'origine del Cristianesimo è riconducibile all'Eliolatria, cioè l'adorazione del Sole, cui gran parte delle più importanti religioni antiche, cristianesimo compreso, si rifanno in modo evidente.
In Egitto, lo sposo della bella e intelligente Nefertiti, il re Amenofis IV (1375-1358), grande riformatore religioso, tentò di introdurre l'adorazione del Sole come unica forma di culto. «Tu sei la vita medesima», pregava il re rivolto alla divinità solare.
Anche Mosè coltivava stretti rapporti col dio del Sole: il suo monoteismo, come mostra Sigmund Freud nell'opera Mosè e la religione monoteistica, era uguale al culto solare di Amenofis IV. Al dio del Sole di Babilonia un Inno in caratteri cuneiformi risalente ad età prebiblica attribuisce tutte le qualità, che in seguito formeranno nella Bibbia l'oggetto dell'esaltazione di Dio. Anche il profeta Isaia pensa non a Jahvè, ma al dio del Sole, quando scrive: "Vedi come la tenebra copre la terra e il buio avvolge i popoli; ma sorge su di te il Signore, e la sua magnificenza appare in te. I popoli camminano nella tua luce, e i re nello splendore, che è sorto per te".
Tutta una serie di dèi quali Giove, Apollo e Baal ebbero gli attributi della divinità solare; nell'Impero Romano questo dio fu venerato come Summus Deus.
Ma anche molti cristiani adoravano il Sole. Nel 354 o 355 il vescovo Pegasio confessò al principe Giuliano di pregare segretamente il Sole. E ancora nel V secolo c'erano fedeli cristiani che si prosternavano davanti all'astro nascente, dicendo: «Abbi pietà di noi!» (Leo, serm. 27, 4). Papa Leone I dovette mettere in guardia la comunità romana da un aperto culto del Sole (ibid.). E ben presto Cristo fu proclamato «l'Onniveggente», l'«Invitto» e il «Sole della giustizia», titolo proprio del dio del Sole, diventando «il vero Helios».Ancora nel secolo XVII l'innografo cristiano Paul Gerhardt scriveva: «Il sol che mi sorride è il mio signor Gesù, ciò che cantar vi fa è quel che in cielo sta». L'adorazione del Sole è viva tutt'oggi nel Cristianesimo nelle Chiese e negli altari esposti a Oriente o nella forma solare di numerose suppellettili sacre, usate per la conservazione delle ostie. Un'eco dell'antica concezione è presente addirittura nella Messa: l'Antifona del 21 dicembre, giorno del solstizio invernale, recita: "O Sole che sorgi splendor d'eterna luce e sole di giustizia, vieni ad illuminarci, ché siamo nella tenebra e all'ombra della morte".
Pasquariello Domenico
La religione cristiana discende dal culto del Sole
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