martedì 16 aprile 2013
L'Italia è al degrado totale
Queste parole le riporto tali e testuali dal forum di Paolo Franceschetti da un certo "C.Kurtz". Un resoconto, che se fosse vero va ben oltre il pegior pessimismo, sottolineando il degrado totale di questo nostro Paese. Credo ci siano delle verità precise dato che chi si è preso l'onere di scriverlo rischia di incorrere nella querela. Fatto è certo che il senatore a vita Colombo faceva uso di cocaina, ma non fu condannato dato che il giudice motivò la assoluzione motivando la sniffata: per uso terapeutico.
Così inizia il post
Danilo Restivo è nipote di Franco Restivo, il quale fu ministro dell'Interno nel governo Colombo (1970-1972) ed è lui stesso nipote di Colombo in quanto una sorella di Emilio Colombo sposò il figlio del Ministro Restivo.
Da qui in poi, sig. "hopelessness", la prenda come un opinione... diciamo.
I depistaggi , con coordinamento e precisione massonica cominciarono fin da subito.
Perfino il parroco, il quale non può non essersi accorto per 15 anni che in casa sua c'era un cadavere.
In cabina di regia il PM Felicia Genovese, che gestì le indagini dopo la scomparsa di Elisa , e di cui abbiamo conosciuto bene le "gesta", anche in altre vicende di corruzione politica ed economica in Basilicata.
Il sospetto che le indagini contro Danilo Restivo e contro altri soggetti, imputati di altri omicidi, fossero oggetto di commerci, che sfiorarono anche il CSM, circolava da tempo. Se ne occupò anche "la Voce delle Voci: [www.lavocedellevoci.it] che offrì una puntuale e minuziosa ricostruzione di tutte le dichiarazioni di pentiti che hanno interessato nel tempo la Procura della Repubblica di Potenza e in particolare il Magistrato Felicia Genovese, moglie del direttore Generale dell'Asl di Potenza Domenico Cannizzaro, soggetti entrambi a molteplici critiche e anche ad indagini, concluse però con l'archiviazione.
Felicia Genovese fu definita a suo tempo da Luigi De Magistris figura centrale dell'indagine "Toghe lucane". Ella è sposata a Michele Cannizzaro, medico massone iscritto alla Margherita (Ex Sinistra democristiana).
Il procuratore generale di Potenza fu sempre molto rigoroso anche con il pm Henry John Woodcock , a cui chiedeva spiegazioni a raffica sulle inchieste da lui avviate.
Felicia Genovese invece ha sempre avuto vita facile, malgrado le stranezze riscontrate in alcune sue indagini. Il marito fu nominato direttore generale del più importante ospedale locale da un gruppo di politici che la pm aveva sotto inchiesta, e la sua nomina è avvenuta proprio dopo che la dott.sa Genovese aveva chiesto l'archiviazione delle loro posizioni.
Cannizzaro ricevette (per motivi professionali) uomini della 'ndragheta nella casa dove abita con la moglie pm. E fu poi accusato del duplice omicidio dei coniugi Gianfredi-Santarsiero, caso sul quale indagava proprio la moglie, la quale - incredibilmente - non si astenne dalle indagini.
Anche don Marcello Cozzi referente locale di "Libera" rivolse poco tempo fa dure accuse alla dott.sa Felicia Genovese e un invito a Napolitano perchè come presidente del CSM assumesse provvedimenti a suo carico. Dopo questa iniziativa il prelato ha ricevuto minacce di morte
La Dott.sa Genovese a sua volta scaricò su altri magistrati e sugli organi di Polizia l'accusa di essere stati remissivi e intempestivi nei confronti di Restivo.
Ma resta il fatto che le indagini più importanti cioè quelle tese ad accertare se sui vestiti di Restivo fossero residuate macchie di sangue di Elisa Claps non sono state mai eseguite, nonostante da subito i sospetti si siano appuntati su Restivo, tanto da indurre il padre a trasferirlo in Inghilterra
Il CSM non prese alcuna posizione sulla dott.sa Genovese e invece esaminò le posizioni dei magistrati che denunciarono i loro superiori a Catanzaro (De Magistris, Woodcock, Alberto Iannuzzi, Rocco Pavese e Vincenzo Montemurro) i quali, in alcuni casi, sono stati puniti.
Uno di loro, il quale indagava su un altro caso scabroso in carico alla Procura di Potenza, il caso Forleo, Ferdinando Esposito, precipitò con la sua auto in un burrone e per miracolo non è morto.
Le protezioni su Danilo Restivo si sono protratte fino al 2008, quando la PM Genovese non era più titolare del processo, il nuovo P.M. ricevette un dettagliato e allarmante rapporto dalla Polizia e quando misteriosamente sparì dagli archivi del Tribunale di Potenza un altro fasciolo a carico di Restivo, dal quale risultava che Restivo aveva manifestato tendenze omicide fin da ragazzo.
Anche tutte queste indicazioni non bastarono a far emettere un mandato di cattura.
Il mandato di cattura contro Restivo fu emesso soltanto nel 2010 (l'omicidio Claps è del 1993), quando Restivo era già stato catturato per un altro omicidio dalla Magistratura inglese
Alcuni legali inglesi ipotizzano che Danilo Restivo sia un serial killer autore di quattro se non proprio di sei omicidi in varie parti del continente tutti eseguiti con lo steso modus operandi, taglio di ciocche di capelli, uso di forbici ecc. ecc. che a loro volta erano materiale molto ambito per i rituali di massoneria nera per coloro che proteggevano Restivo, prima di spedirlo in Inghilterra e abbandonarlo al suo destino
Non è purtroppo la prima volta che in Lucania vengono aggrediti giornalisti o parlamentari ritenuti "scomodi". Nel 2009 toccò al segretario regionale del P.R. Maurizio Bolognetti e al leader del P.R. Marco Pannella.
Nel 2007 stessa sorte subì Carlo Vulpio e ad altri cinque giornalisti che si occupavano dell'inchiesta "Toghe Lucane" del PM De Magistris a carico dei quali la Procura di Matera contestò il reato di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa, figura giuridica molto anomala ma che consentiva di mettere sotto controllo le loro utenze telefoniche, che difatti furono intercettate.
Saluti
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