domenica 9 febbraio 2025

Magia rossa



"Il sesso è, direttamente o indirettamente, l'arma più potente nell'arsenale del Mago; e proprio perché non c'è una guida morale, è indescrivibilmente pericoloso. Ho dato moltissimi suggerimenti, specialmente in "Magick" e "The Book of Thoth". -alcune delle carte sono quasi palesemente rivelatrici; quindi sono stato picchiato piuttosto severamente sulle nocche per aver dato ai bambini fiammiferi per giocattoli. La mia scusa è stata che hanno già i fiammiferi, che le mie spiegazioni sono state dirette ad aggiungere precauzioni consapevoli a le garanzie automatiche esistenti”.
-Aleister Crowley, Magia senza lacrime

Ecate Chiaramonti



Ecate Chiaramonti, di proprietà del Museo Chiaramonti, Città del Vaticano. Epoca romana.
Ecate è stata una Dea di molteplici pantheon, dalla sua adozione nel Pantheon greco al suo ruolo centrale nella mitologia caldea. I Romani la chiamavano Trivia. Nel corso dei secoli in cui è stata onorata, ha assorbito una vasta gamma di altre Dee.
Per gli antichi greci, la maggior parte delle prove la pone come una guardiana dei confini. Proteggeva la casa da influenze nefaste, e perciò era chiamata Averter. Entro il V secolo a.C., aveva acquisito tratti associati al parto e alla stregoneria. Anche nel mondo antico, gli dei non erano statici.
Ecate si frappone tra i Greci e il mondo esterno, tra la famiglia e coloro che vorrebbero farle del male. . In un certo senso si può comprendere la necessità di un guardiano di confine come riflesso della xenofobia estrema dei non-Elleni che ha plasmato le poleis greche. Ma Ecate non è rimasta la Dea guardiana minore che sembra essere stata nel Cultus greco. È cresciuta e il suo ruolo ha continuato a racchiudere l'idea dell'"Altro" in una moltitudine di modi, ma non poteva più essere intesa solo come una guardiana. È giunta a proteggere tutti i momenti di incertezza, che ancora oggi sembrano fin troppo comuni. Nascita, Morte, Aldilà, Viaggi, Profezia, Magia... tutto questo richiede una certa liminalità. E così Ecate ha la sua misura di tutti loro.
Ecate non rientra esattamente in un pantheon, né si adatta facilmente alla categoria degli Dei Stregoni. È sempre stata e rimane More. È una Titanessa che colma i confini, che sta nel divario tra questo mondo e l'altro, che accompagna coloro di noi che non si adattano così bene.

martedì 4 febbraio 2025

Il sacrificio di Marco Curzio


 


Il Lacus Curtius era un pozzo o una sorta di piscina sita nel Foro, dove probabilmente si trovava un antico stagno circondato da un'area paludosa.

Tito Livio, nel suo celebre "Ab Urbe Condita", ci tramanda una delle leggende più affascinanti dell'antica Roma: quella del Lacus Curtius. Secondo lo storico latino, nel cuore del Foro Romano si aprì un giorno un abisso imponente, una voragine che minacciava di inghiottire la città intera. Gli aruspici, consultati dal senato spinto dal terrore del popolo, profetizzarono che solo sacrificando ciò che di più prezioso possedeva Roma si sarebbe potuta colmare la voragine e salvare la città.
Tra le tante offerte gettate nel baratro, fu un giovane patrizio di nome Marco Curzio a comprendere il vero significato dell'oracolo. Capì che il più grande tesoro di Roma non erano le ricchezze materiali, ma il coraggio e la virtù dei suoi cittadini. Con un gesto di eroico sacrificio, Curzio, completamente armato e a cavallo, si gettò nel burrone, convinto che il suo atto avrebbe placato gli dei e salvato la città.
La terra si richiuse sul giovane cavaliere, e la voragine scomparve. La leggenda del Lacus Curtius divenne così un simbolo di abnegazione e amore per la patria, tramandata di generazione in generazione. L'episodio, pur radicato nella mitologia romana.
Livio, nel narrare questa leggenda, intendeva sottolineare l'importanza della virtù e del sacrificio per la grandezza di Roma. Il Lacus Curtius divenne locus religiosus, termine che designava uno spazio tutelato da un'interdizione, ma non consacrato, o, secondo un'altra versione, consacrato agli Dei Inferi.

sabato 1 febbraio 2025

Il Dott. Hamer radiato a parer mio una mossa legata ai forti interessi economici di una certa industria farmaceutica




 https://www.aiom.it/hamer-il-medico-teologo-radiato-e-i-seguaci-che-non-curano-i-tumori/

In questo articolo si parla del medico Hamer, il titolo è appunto: 

"Hamer, il medico teologo (radiato) e i seguaci che non curano i tumori".

Con il sottotitolo: 

"Il tedesco che perse il figlio e la ragazza padovana morta per aver rifiutato la chemio"

Da CORRIERE DELLA SERA del 2-9-2016

La recente decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea ha profonde conseguenze per i motori di ricerca in Europa. La Corte ha stabilito che alcuni utenti hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca come Google di rimuovere risultati relativi a chiavi di ricerca che includono il proprio nome. Per poter essere rimossi, i risultati visualizzati devono essere inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi.

 Ne voglio cancellare la memoria, pensiamo a quante persone muoiono per o dopo la chemio, un ciclo di chemio ha dei costi elevatissimi, come a dire che ci sono interessi grandiosi ma in realtà questo è il fallimento della medicina convenzionale imperniata sulle chemio, dato che le ricerche mediche si stanno spostando sull'aumento e sul rafforzamento dei sistemi immunitari. Le uniche industrie che mantengono indisturbate ritmi di sviluppo altissimi sono quella degli armamenti e dei farmaci, le guerre non finiranno mai e gli uomini sono perennemente ammalati

Tutti sanno chi era Carlo Magno ma pochi che è venerato come Santo


Va detto che, secondo alcuni, la sua canonizzazione non è valida, essendo stata effettuata da un antipapa, Pasquale III, nel 1165. Altri dubitano della sua santità per via delle note vicende private e delle situazioni belliche che lo videro per tutta la vita con la spada in pugno, letteralmente ammazzandosi di cavalcate (sono parole del celebre storico Marc Bloch).



si sposò cinque volte confortato anche da annullamenti matrimoniali operate dal Papa, ebbe anche figli da circa 50 concubine, inoltre Carlo Magno macello i Sassoni che non si convertivano al cristianesimo, distrusse l'Irmisul: il simbolo religioso potente, l'albero totemico, la quercia immemore su cui le antiche tribù germaniche riconoscevano l'asse del mondo  

Il Tempio di Minerva di Assisi

 Il Tempio di Minerva di Assisi, o forse dedicato ad Ercole, oggi chiesa dedicata a Santa Maria è uno dei monumenti più straordinari dell’epoca romana ancora perfettamente conservati in Italia. Situato nella suggestiva Piazza del Comune, nel cuore del centro storico, il tempio risale al I secolo a.C. ed era probabilmente dedicato a Minerva, dea della saggezza e delle arti.



La sua facciata colpisce per l’imponenza delle sei colonne in stile corinzio, con capitelli finemente scolpiti e un frontone che richiama l’architettura classica dell’Antica Roma. Nel corso dei secoli, il tempio ha subito trasformazioni significative: nel Medioevo è stato adattato a diversi usi, fino a diventare la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, che ancora oggi conserva l’originale struttura romana all’esterno, mentre l’interno è stato rinnovato in stile barocco nel XVII secolo.
Oggi il Tempio di Minerva è una testimonianza unica della stratificazione storica di Assisi, dove il passato romano si fonde armoniosamente con il periodo medievale e moderno. Visitare questo luogo significa immergersi in una storia millenaria, tra spiritualità, arte e cultura.