giovedì 6 maggio 2021

Gli antichi greci collocavano i loro templi in luoghi struggenti

LA GRECIA, CULLA DELLA CIVILTÀ EUROPEA - Sinequanon | Sinequanon


Il tono emotivo e la forza del carattere intrinseco del paesaggio era, naturalmente, apprezzato in sommo grado dai Greci, come mostrano le parole di Talete. Gli antichi greci collocavano i propri templi sui promontori sul mare, declivi in pianure fertili, alture isolate nella luce e nell’azzurro del cielo, o sull’orlo di profondi dirupi. Luoghi specifici evocavano divinità particolari, parlavano di esse e ne testimoniavano i favori. Vincent Scully, cui si deve il meticoloso e creativo lavoro di svelamento della natura sacra delle tonalità emotive dei paesaggi nel mondo greco, descrive, ad esempio, così le forme e i luoghi ove sorgono i templi dedicati a Poseidone: “luoghi distesi pervasi dalla ritmicità del movimento rotatorio della terra, del rigonfiarsi del mare. Erano azioni dunque, che richiedevano il consenso di quelle forze non umane, il cavallo e del mare, dalle quali (questi siti) derivano la propria splendida potenza! L’analisi di Scully dei santuari di Afrodite indica <<L’apparizione di forze in resistibili e inattese espressione di una natura ad un tempo aggressiva e trionfante>> 

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