martedì 13 agosto 2019

PRENDETEVI A CUORE IL TESCHIO DI UN'ANIMA PEZZENTELLA E COSì SARETE PROTETTI

Napoli, città bellissima e misteriosa, sospesa fra modernità invadente e riti senza tempo
Migliaia di crani allineati sopra interminabili file d’ossa. Come i volumi di una biblioteca surreale che si snoda lungo cunicoli misteriosi. Un labirinto sotterraneo che sembra disegnato dalla mano di un naturalista barocco di casa nella tenebra. Sono le anime abbandonate di Napoli. Le chiamano le pezzentelle, le piccole mendicanti. O, semplicemente, le capuzzelle, cioè le testoline. Protagoniste di un culto che sembra irrompere da lontanissime regioni del tempo, come se le porte dell’Ade si spalancassero improvvisamente sulla contemporaneità.Questi corpi senza nome, usciti dalle fosse comuni degli appestati, affollano il cimitero delle Fontanelle, un ossario che insinua i suoi meandri sotto la collina di Capodimonte. Siamo nel popolarissimo quartiere della Sanità. Ma ci sono capuzzelle anche in altri sotterranei della città. La chiesa seicentesca del Purgatorio ad Arco in via dei Tribunali, le catacombe paleocristiane di San Gaudioso alla Sanità e la basilica di San Pietro ad Aram, una porta degli inferi a due passi dalla stazione centrale. In realtà il sottosuolo di Napoli è una città sotto la città, densa e brulicante come quella di sopra.Da secoli la pietà popolare ha fatto di questi sans papier dell’aldilà i suoi numi tutelari. Perché li identifica con le anime che soffrono in purgatorio. E continuerebbero a soffrire per l’eternità se non fosse per i devoti che accolgono nel loro pantheon familiare questi spiriti in pena. Mettendoli sugli altari domestici insieme ai propri cari. Risultato, migliaia di anni di purgatorio condonati. Così la concezione indulgenziale della vita, tipica della mentalità popolare napoletana, si proietta nell’altro mondo facendone un riflesso ultraterreno del vicolo. E della sua concitata communitas, fatta di un continuo scambio di favori, di beni, di servizi. I riti che si celebrano in questo perturbante underground sono ciò che resta di cerimonie misteriche precristiane che simulavano la discesa agli inferi. E che avevano spesso come location ipogei e luoghi sotterranei. Non a caso la chiesa ha sempre combattuto queste forme di culto, ritenendole delle sopravvivenze pagane. E soprattutto ha condannato con forza la pratica dell’adozione, che di questa religione nella religione, rappresenta il vero mistero doloroso. I seguaci delle capuzzelle dicono di ricevere in sogno l’anima di un defunto che racconta la propria storia e rivela quale sia il suo cranio. Nome e collocazione. Un riconoscimento postumo insomma.Così, come guidati da un navigatore soprannaturale, i devoti vanno a colpo sicuro e individuano tra mille la testa da accudire. È un caso paradossale di adozione a distanza. Perché quel che si fa per il teschio va a beneficio dell’anima.
Oltre alle preghiere e all’accensione di lumini, infatti, il cranio viene meticolosamente pulito e lustrato con alcol e ovatta. E messo in naftalina. Materialmente disinfettato e metaforicamente purificato. Azioni che sostituiscono le astrazioni della teologia. La pulizia progressiva delle ossa corrisponde ai tempi di purificazione dell’anima. È la dottrina del purgatorio a uso e consumo dei poveri
Una generosità sub condicione però. Perché alle anime viene chiesto di ricambiare. Concedendo grazie e favori, proprio come i santi. C’è chi chiede un lavoro, chi è in cerca di marito, chi vuole disperatamente un figlio, chi ha bisogno di trovar casa. E soprattutto malati che domandano di essere guariti. Ma c’è anche chi si aspetta che le anime ricambino il favore dando numeri da giocare al lotto. Proprio come nel mondo antico, dove gli spiriti dei morti senza nome venivano consultati a scopi divinatori.. Quando la grazia arriva il cranio riceve una sorta di beatificazione popolare. Da quel momento diventa una testa potente, una capa gloriosa, esce dalla schiera anonima e viene solennemente sistemato in un tempietto di marmo e vetro con i nomi dei miracolati. Così nel tempo è nato un vero gotha delle capuzzelle.

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