sabato 24 marzo 2018

fra sacro e profano

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I genitali di Rasputin conservati all’interno di una teca presso il Museo erotico di San Pietroburgo, e il monaco che ci benedice 

Non si può negare che fosse un personaggio singolare Grigorij Efimovič Rasputin, l’equivoco mistico e santone russo di umilissime origini che riuscì ad entrare nel sontuoso palazzo imperiale dalla porta principale e che finì, suo malgrado, per dare lo scossone definitivo al potere zarista, ma che fosse dotato anche di genitali “straordinari” è un’informazione che ho raccolto solo adesso, mentre cercavo notizie sul suo conto.
Eppure è così: Rasputin, che in effetti era un “omone”, aveva un pene enorme di cui andava molto fiero, al punto che non era raro sentirlo tesserne le lodi dopo aver bevuto qualche bicchierino di troppo in uno dei ristoranti cittadini.
Sembra che il membro di Rasputin, lungo ben 33 centimetri, non facesse che aggiungere un ulteriore motivo di fascino presso le signore dell’epoca, già soggiogate dalla personalità misteriosa ed indefinibile del monaco.
I curiosi che desiderassero constatare di persona l’unicità dell’incomparabile “reperto”, non devono far altro che recarsi in visita al Museo erotico di San Pietroburgo, dove esso è a tutt’oggi conservato e visibile al pubblico (Foto da: emadion.it).

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