domenica 28 gennaio 2018

Federico Zeri lo chiamava Aion-Zevian



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In ogni mitreo, oltre alle consuete  statue  della tauroctonia, era ben visibile almeno una riproduzione raffigurante il Dio Kronos (chiamato anche Aion-Zevian), la personificazione del tempo infinito. Secondo i mitraici non c'è stato mai un inizio; tutto è sempre esistito e per questo motivo nulla avrà mai fine. Ogni miste ha davanti a se lo stesso spazio-tempo di quello che gli si presenta alle spalle. Per questo motivo in ogni mitreo è sempre raffigurato un cerchio; ogni punto della figura geometrica è inizio e fine. Le spire del serpente che avvolgono il personaggio con testa di leone vogliono proprio ricordare tale concetto. Si tratta di un concetto per noi difficilmente assimilabile, visto che dipendiamo totalmente dalla scansione dei secondi, dei minuti, delle ore, ecc.; per i misti, con tale convinzione si eliminava un dio creatore dell'universo mentre tutto (per tutto si intendeva la felicità, il rispetto, la fortuna, la salute e via dicendo) dipendeva assolutamente da ciascuno di essi.

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