sabato 7 gennaio 2017

Nella crisi dell'Impero si innestò il cristianesimo assumendo o tentando di assumere la regalità del Potere Romano Imperiale

A mio avviso vale la pena che riporti la nota di un acuto  lettore del mio blog:  Federico Lunardi, persona   preparata in merito, ma anche conoscitore della nostra amata città, Verona. Vorrei invitarlo ad intervenire, non solo sulla storia di Roma e del suo Impero, ma anche sulle vicissitudine, i fatti e i luoghi poco conosciuti di Verona.
Risultati immagini per la tomba di teodorico

Salviano di marsiglia(poi fatto santo dalla chiesa)gistifica il fatto che molti romani passano ai barbari(siamo a fine terzo secolo d.c.)in quanto la pressione fiscale dei romani è troppo elevata( il sistema nugatio-capitatio di diocleziano) e poi dice: ció in quanto meglio per loro vivere una servitù apparente ma da liberi piuttosto che rimanere schiavi tutta la vita... poi passiamo al resto consiglio la lettura del volume"MAGISTRA BARBARITAS" della collana antica madre del credito italiano(pressochè introvabile)dove si dice esattamente quanto i barbari abbia o rappresentato una risorsa per Roma, la quale passó tra guerre civili e poi,crisi del terzo secolo, l'anarchia militare favorì una endemica instabilità interna ed esterna... il cristianesimo si innestó in tale tessuto profondamente lacerato dapprima col sinecismo culturale-religioso assime ai vari culti orientali( mithra, sole invitto,orfeismo etc) poi diventando un culto tollerato(313 dc ma si noti che l'Editto di Milano in realtà non è un editto e non è stato emanato a Milano e neppure proviene da Costantino ma da Licinio( suo collega e cognato che poi farà ammazzare) per poi diventare religione ufficiale con Graziano e Teodosio... I barbari conobbero Roma per i loro contatti culturali tramite il limes confinario dell'impero, erano contatti anche culturali. 
Quando ci fu la conversione dei goti all'arianesimo( corrente del cristianesimo)essi erano convinti di avere accettato il culto praticato a Roma(in effetti il cristianesimo era già penetrato nel territorio romano dalprima in oriente e poi, anche se meno velocemente,in occidente)...ció favorì la conservazione di roma(almeno di quello che ne restava) e l'assimilazione dell'elemento germanico da parte dell'occidente greco-romano( e l'inizio del laboratorio che porterà alla nostra europa). I longobardi(nel 620dc) emanarono il cosidetto
"Editto di Rotari", ovviamente l'elemento romano all'interno di codesta legislazione è ridotto all'osso, senonchè tale editto è redatto in latino, certo volgarizzato, ma il fatto che dei barbari che, ammiano Marcellino e Tito Livio( in effetti i longobardi erano già conosciuti anche nella tarda repubblica) definiscono più feroci della ferocia germanica stessa, il fatto dicevo che dei barbari simili utilizzino, e per la loro legge principale, la lingua latina di Roma penso sia emblematico della percezione che i barbari avevano dell'enorme prestigio e importanza dell'eredità di Roma, in quanto da loro considerata instrumentum regni, e quei regni romano-barbarici altro non erano che costrutti che roma aveva già conosciuto ai primordi della sua storia, addirittura, ma non è confermato, si dice che Odoacre quando li chiesero il motivo per cui volesse abbattere l'impero d'occidente ebbene a rispondere citando il detto che Silla  quando instauró la sua dittatura: <>.

Federico Lunardi

3 commenti:

federico ha detto...

La ringrazio della squisita attenzione riservataMi... desidero solo andare dietro le cose e non fermarmi alle apparenze... se riesco utile a qualcuno ció mi rende felice... noto poi il mausoleo di teoderico, il più imperiale fra tutti i sovrani dei regni romano-barbarici( si veda anche alessandro barbero )... ebbene quel mausoleo tra radici da quello di costantina( meglio noto come costanza parente di costantino i), da quello di augusto( che ospita al suo interno anche altre sepolture di discendenti della gens di augusto)... per non tacere della cd" mole adrianea".... interessante vedere come teoderico volesse governare continuando e preservando la cultura latina romana(tra i suoi consiglieri troviamo ennodio ma poi cassiodoro e anche boezio(( la sua consolatio è sublime))... chiudo andando su paolo diacono.. per la sua memorabile storia dei longobardi ha usato molteplici lavori ma tra essi troviamo tito livio, plinio il vecchio e altri ancora... con paolo diacono ci troviamo in età longobarda... paolo diacono è stato tra i letterati alla corte palatina di carlo magno e nel ix secolo la rinascenza carolingia, non è stata che un innesto ibrido di motivi cristiani, biblici e anche pagani... per carlo magno la cultura dell'antica roma era la sola che potesse assicurare la civilizzazione dei popoli ancora barbari in europa( si noti che la rinascenza carolingia non si è estesa anche all'italia)... e qui parlo dei 2 motivi principali per cui l'italia non ha avuto quel rifiorire di studi( così dimostro che la chiesa ha molta responsabilità)... il primo motivo è la caduta del regno langobardo che, in un modo o nell'altro, per noi era garenzia di relativa indipendenza; e il secondo è il rafforzamento del patrimonio ecclesiastico e del dominio della chiesa da noi( visto dott. pellini che non difendo la chiesa!!!???)... non difendo la chiesa ma, con la storia,cerco di attribuire a ciascuno il suo nel tribunale della storia... ma guardi che noi come popolo non ne usciamo bene per niente... posto e chiudo

luigi pellini ha detto...

Lo pubblico, magari cerchi di ampliare la questione tombe e mausolei -tutti rigorosamente circolari come l'heron di Enea da poco rivisitabile nell'itinirario delle tredici are a Lavigno. Aspettanto sue un saluto

Unknown ha detto...

Grazie per questa colta divulgazione al prof. Pellini. Ogni continuazione è benvenuta