venerdì 8 maggio 2015

Un simbolo eterno: dalla mitologia greca alle cattedrali Gotiche e Bizzantine


Secondo Platone, il primo labirinto della storia umana sarebbe quello di Atlantide, fatto di cerchi concentrici alternati di terra e di mare, con la parte di terra unita da ponti.
In Italia il più noto è quello attribuito a Porsenna, che si troverebbe nei sotterranei della città di Chiusi (foto 3 e 4).
Da sempre il labirinto simboleggia un percorso interiore attraverso il quale lo spirito si può evolvere e innalzare ad un livello superiore. Il centro del labirinto, secondo Mircea Eliade, rappresenterebbe la sacralità. Il cammino tortuoso per arrivarci assumerebbe quindi una funzione di protezione del sacro nei confronti dei profani, essendone riservato l’accesso ai soli iniziati: la difesa di un luogo sacro, di un tesoro molto prosaico (fatto di denaro o di beni materiali) o spirituale (immortalità, virtù, elevazione al divino, conoscenza di sé).
Il labirinto è stato utilizzato anche come sistema di difesa alle porte delle città fortificate; per esempio, era tracciato sulle piante delle antiche città greche. Voleva simboleggiare la difesa della città o della casa che si considerava al centro del mondo. La difesa era rivolta sia verso gli avversari umani, sia contro le influenze malefiche.
Nel Medioevo le più famose rappresentazioni del labirinto si trovano sul pavimento delle cattedrali gotiche, tra cui quella di Chartres.
Il labirinto di Chartres (foto 1) è uno dei meglio conservati ed è il più grande giunto dall'epoca medievale ai nostri giorni.
Complessivamente raggiunge il diametro di 12,87m, mentre il suo percorso interno è di 261,5m. Il suo classico disegno circolare ha un'entrata, un percorso ed un punto di arrivo al centro.
Proprio al centro c'era una placca di bronzo, rimossa e fusa nel 1702 (così nel testo originale (?)) durante le guerre napoleoniche. Secondo ciò che affermano gli esperti, questa placca avrebbe rappresentato Teseo che combatteva contro il Minotauro ed alle spalle dei combattenti Arianna con in mano il famoso gomitolo di filo. La lotta tra Teseo e il Minotauro simboleggia la lotta tra bene e male: una lotta che si compie nella nostra anima, lungo il percorso che costituisce il labirinto della nostra vita.
In Italia, la Basilica di San Vitale a Ravenna conserva un labirinto la cui interpretazione è del tutto religiosa (foto 2).
Nel presbiterio, proprio di fronte all'altare, su un lato del pavimento ottagonale è rappresentato un labirinto. Le piccole frecce partono dal centro e attraverso un precorso tortuoso si dirigono verso il centro della Basilica.
Nei primi anni della cristianità il labirinto spesso era usato come simbolo del peccato e del percorso verso la purificazione.
Trovare la via d'uscita dal labirinto è un atto di rinascita.

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