Tutto cominciò nel Periodo Assiale...
Secondo il filosofo tedesco Karl Jaspers (1883-1969) vi è stato un periodo nella storia dell'umanità - unico nel suo genere - cui ha dato il nome di "periodo assiale" situato tra l’ 800 e il 200 a.C., che presenta il suo culmine attorno al 500 a.C.
«In questo periodo - scrive Jaspers - si concentrano i fatti più straordinari. In Cina vissero Confucio e Lao Zi, sorsero tutte le tendenze della filosofia cinese, meditarono Mo Zi, Zhuang Zi, e innumerevoli altri. In India apparvero le Upanishad, visse Buddha e, come in Cina, si esplorarono tutte le possibilità filosofiche fino allo scetticismo e al materialismo, alla sofistica e al nichilismo. In Iran Zarathustra propagò l'eccitante visione del mondo come lotta fra bene e male. In Palestina fecero la loro apparizione i profeti, da Elia a Isaia e Geremia. La Grecia vide Omero, i filosofi Parmenide, Eraclito e Platone, i poeti tragici, Tucidite e Archimede. Tutto ciò che tali nomi implicano prese forma in pochi secoli quasi contemporaneamente in Cina, in India e nell'Occidente, senza che alcuna di queste regioni sapesse delle altre. La novità di quest'epoca è che in tutti e tre i mondi l'uomo prende coscienza dell'Essere nella sua interezza, di sé stesso e dei suoi limiti. Viene a conoscere la terribilità del mondo e la propria impotenza. Pone domande radicali».
In altri termini, nel periodo assiale, sembra che l'umanità abbia fatto un incredibile salto nell'approfondimento della conoscenza di sé e si sia operata una trasformazione globale dell'essere umano a cui, sempre secondo Jaspers, si può dare il nome di «spiritualizzazione». Vennero infatti formulate le categorie fondamentali secondo cui pensiamo ancor oggi e poste le basi delle religioni universali, di cui vivono tuttora gli uomini.
La teoria di Jaspers è suggestiva: tuttavia, ammesso che noi occidentali abbiamo una certa conoscenza di ciò che è successo «a casa nostra», - intendo con ciò la Grecia antica ed il mondo ebraico - è importante considerare anche quanto è successo «a casa loro», cioè nell’Oriente.
Lungi dal pensare che il pensiero orientale sia migliore del nostro, va tuttavia riconosciuto che nel pensiero cinese ed indiano è possibile riscontrare elementi che indicano possibilità umane non compiute dall’ Occidente e che quindi possono fornire elementi di integrazione ed ampliamento del nostro modo di pensare.
Ben consapevole della vastità dell’argomento, scopo di queste note è di proporre un «assaggio» del pensiero cinese delle origini: in particolare verranno presi in considerazione il pensiero confuciano e taoista che ebbero origine proprio nel Periodo Assiale.
«In questo periodo - scrive Jaspers - si concentrano i fatti più straordinari. In Cina vissero Confucio e Lao Zi, sorsero tutte le tendenze della filosofia cinese, meditarono Mo Zi, Zhuang Zi, e innumerevoli altri. In India apparvero le Upanishad, visse Buddha e, come in Cina, si esplorarono tutte le possibilità filosofiche fino allo scetticismo e al materialismo, alla sofistica e al nichilismo. In Iran Zarathustra propagò l'eccitante visione del mondo come lotta fra bene e male. In Palestina fecero la loro apparizione i profeti, da Elia a Isaia e Geremia. La Grecia vide Omero, i filosofi Parmenide, Eraclito e Platone, i poeti tragici, Tucidite e Archimede. Tutto ciò che tali nomi implicano prese forma in pochi secoli quasi contemporaneamente in Cina, in India e nell'Occidente, senza che alcuna di queste regioni sapesse delle altre. La novità di quest'epoca è che in tutti e tre i mondi l'uomo prende coscienza dell'Essere nella sua interezza, di sé stesso e dei suoi limiti. Viene a conoscere la terribilità del mondo e la propria impotenza. Pone domande radicali».
In altri termini, nel periodo assiale, sembra che l'umanità abbia fatto un incredibile salto nell'approfondimento della conoscenza di sé e si sia operata una trasformazione globale dell'essere umano a cui, sempre secondo Jaspers, si può dare il nome di «spiritualizzazione». Vennero infatti formulate le categorie fondamentali secondo cui pensiamo ancor oggi e poste le basi delle religioni universali, di cui vivono tuttora gli uomini.
La teoria di Jaspers è suggestiva: tuttavia, ammesso che noi occidentali abbiamo una certa conoscenza di ciò che è successo «a casa nostra», - intendo con ciò la Grecia antica ed il mondo ebraico - è importante considerare anche quanto è successo «a casa loro», cioè nell’Oriente.
Lungi dal pensare che il pensiero orientale sia migliore del nostro, va tuttavia riconosciuto che nel pensiero cinese ed indiano è possibile riscontrare elementi che indicano possibilità umane non compiute dall’ Occidente e che quindi possono fornire elementi di integrazione ed ampliamento del nostro modo di pensare.
Ben consapevole della vastità dell’argomento, scopo di queste note è di proporre un «assaggio» del pensiero cinese delle origini: in particolare verranno presi in considerazione il pensiero confuciano e taoista che ebbero origine proprio nel Periodo Assiale.
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