sabato 19 maggio 2012

Il mistero di Verona XVIII

Le sette tappe dell'Eroe nel risveglio mandalico....

                                              Pianta della Verona Romana-.

 I punti sacri della città corrispondono a sette punti (occupati,quasi tutti, ora da templi cristiani) eccò il cammino, o il gioco dell'Oca, che si evolve mandalicamente, con le relative tappe da superare.
L'Eroe, come, prima tappa, parte dal piazzale del Colle di San Pietro dove si trova ora la caserma austriaca da dove, come afferma il Caroto e il Palladio, era il tempio dedicato a Giano (signore delle porte e con le due chiavi in mano, come San Pietro). Si partirà dal giorno dedicato al Signore: la Domenica ovvero giorno del sole, sotto l'influsso dell'astro che da sempre rappresenta la divinità, la forza, l'energia e l'irradiazione che tutto crea, matura e trasforma incessantemente.
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Piazzale di Colle San Pietro: particolare della Caserma austrica
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                                                        Chiesa di San Giovanni in Valle .

La seconda tappa, corrisponde alla chiesa di San Giovanni in Valle, (posta mella direzione dove il sole si leva al solstizio d'estate, rispetto alla città sulla direttiva del Piloton posto dietro il castello di Montorio ) identificata nell'Iconografia Rateriana dall'Orfanum che corrisponde al lunedi, giorno dedicato alla luna, dove l'iniziato intravede la luce (in questo caso lunare dato che la grande luce è propria degli iniziati a conclusione di un difficile e tormentato cammino.


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                                                    Chiesa di Santa Maria in Organo

 La terza tappa, è grossomodo ubicata in prossimità della chiesa di Santa Maria in Organo e corrisponde al Martedi, giorno di Marte (nelle vicinanze del campo Marzio degli scaligeri), dove l'eroe si prepara alla lotta contro le forze del Caos ed è l'Organum.
                                         (Scavi al Seminario Vecchio dove si è rinvenuto un antico santuario
                                           di origine preromana)


In realtà il punto preciso indicato da Grancelli è il Seminario Vecchio adiacente alla chiesa di Santa Maria in Organo. Recenti scavi hanno rinvenuto nel luogo anche un santuario, comunque si sa poco dato che il tutto è rimasto in sordina per paura che  fossero fermati i lavori per ottenere dei garage sotto il piazzale del Seminario Vecchio.
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hOREUM (O GRANAIO) è POSIZIONATO NELLA FASCIA DI EDIFICI AL CENTRE IN BASSO NELL'IMMAGINE

Quarta tappa, Horeum( il granaio del periodo romano, che nell'immagine è posto all'estrema destra dell'arena, dove venivano conservati i cereali da distribuire ai cittadini, distribuiti gratuitamente alle famiglie più indigenti) posto fra via Stella e Vicolo Stella e corrisponde al mercoledì il giorno dedicato a Ermes. In questo luogo l'eroe si nutre affinchè le forze non gli manchino durante la dura lotta. Alla Vostra destra con la cupola rocca di forma cilindrica è l'Horeum tratto dall'Iconografia Rateriana
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                                               Il Duomo chiamato anche Santa Maria Maricolare


 LE ANTICHE TERME ROMANE dove sopra si è costruito il Duomo.
Costituito ancora oggi da un complesso di chiese: il Battistero dedicato a San Giovanni, Santa Elena ovvero la chiesa dove venivano incoronati gli Scaligeri, la chiesa paleocristiana.
Luogo dedicato a Giove  legato alla giovialità, alla gioia, al gioco e alla pulizia del corpo dove l'eroe si purifica prima di intraprendere la discesa o catabasi.
                                                    Risultati immagini per chiesa di santo stefano  VERONA
                                                            Chiesa di Santo Stefano

Chiesa di Santo Stefano legata al venerdì o giorno di Venere (Nella chiesa sono presenti circa 25000 reliquie), fu sede vescovile ed e ancora è presente la cattedra in pietra simbolo della presenza vescovile.
Nelle adiacenze era presente un Iseo-Serafeo e di questo manofatto troviamo  nella cripta,della chiesa,attorno all'altare 4 colonne reimpiegate, in origine presenti nell'Iseo veronese. Luogo dedicato ad Venere e sede cimiteriale, parte posta ad ovest, rispetto al Colle, ne consegue che il luogo è legato all'amore  come alla morte. L'eroe inizia la parte più difficile del viaggio, l'entrata agli inferi.





Settima e ultima tappa che corrisponde alla parte ipogea di Castel San Pietro. Il sottosuolo percorso da cunicoli, il dedalo da superare nell'ultima fatica dell'eroe: un groviglio di percorsi scavati nella pietra, che porterà, il nostro eroe, alla morte iniziatica e alla rinascita ritornando alla luce per involarsi al cielo.Il giorno corrispondente è il sabato dedicato a Saturno dio del ctonio, degli inferi, dei minerali posto al buio dove inizia la metamorfosi: i cristalli si trasformano in pietre preziose, il bruco, nel buio del bozzolo attraverso la crisalide cangia in farfalla. Un utero che in una gestazione umida  porta dal buio alla luce fulgida e potente della conoscenza e della salvezza legata indissolubilmente anche nei principi sempiterni dell'alchiimia.
Le cavità sono ancora presenti nel colle nel giardino di Villa Francescati http://media.athesiseditrice.it/medi...341_medium.jpg Un cammino simile a quello descritto da Dante nella "Divina Commedia" o da Pound nei "Cantos".

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