sabato 3 aprile 2010
Il gesuita proibito
Il testo:”Il fenomeno umano”, di Teilhard de Chardin Pierre
Capolavoro non pubblicato in vita. Tratta del problema riguardante il dogma del peccato
Originale che colpisce indiscriminatamente tutta l’umanità passata e a venire- Il capostipite
pecca e tutti i discendenti sono peccatori: il monogenismo è storicamente e scientificamente
infondato.
Così il Santo Uffizio stimmatizza questi scritti il 30 06 1962: offendono la dottrina cristiana e
Così i suoi scritti sono messi all’indice. Sempre secondo “l’inquisizione” il gesuita pone il
mondo in un posto troppo alto.
Teilhard de Chardin nacque il primo maggio 1881 presso il Castello di Sarcenat nei pressi di Clermont-Ferrand
I geni della madre, pronipote di Voltaire, hanno comunicato al gesuita P Teilhard la vivezza intellettuale e critica dell'illustre pensatore (che aveva studiato dai gesuiti)
Entra nel collegio dei Gesuiti a undici anni. Il suo interesse per la scienza risulta evidente e insegnerà fisica e chimica nel collegio dei Gesuiti del Cairo.
Nel 1911 viene ordinato sacerdote e partecipa, da valoroso, alla tragedia della Prima Guerra mondiale come barelliere gli sarà assegnata una medaglia al valore e l'onorificenza di cavaliere della Legion d' onore. Nel 1925 viene mandato in Cina a Tien Tsin, dopo la laurea in Scienza Naturali.
Quando torna ad insegnare a Parigi nell'Istituto Cattolico ha già all'attivo riflessioni contenute in alcuni scritti che le autorità ecclesiastiche giudicano severamente, non allineate all'ortodossia cattolica.
Per evitare la diffusione delle sue idee che utilizzano la teoria dell'evoluzione come presupposto di una nuova visione di Dio, lo costringono a lavorare, per venti anni, in Cina.
Teilhard fu nel gruppo di scienziati che scoprirono e studiarono "uomo di Pechino" o Sinantropo Fa ritorno a Parigi Nel 1947, non si è placata l'opposizione al suo pensiero.
Vorrebbe pubblicare le sua opere ma il Vaticano non lo permette. I suoi scritti iniziano a diffondersi quasi clandestinamente. Nel 1951 si trasferisce definitivamente a New York dove continua i suoi studi alla Fondazione Wenner e proseguendo le sue ricerche in Sud Africa e Rhodesia.
Muore il 10 Aprile 1955 a New York, colpito da infarto, dopo aver assistito la messa del giorno di Pasqua. Theilard aveva detto agli amici, il 15 marzo, ad un pranzo al consolato di Francia: "Mi piacerebbe morire il giorno della Risurrezione" (nota 2) .
Era morto un rivoluzionario della fede che, con il suo pensiero, aveva cercato di rendere un "Tutt'Uno" la materia e lo spirito. considerando l'evoluzione come un percorso che indicava la necessità del raggiungimento della "Noosfera" punto di arrivo dell'evoluzione in cui spirito e materia si compongono nell'interazione, sempre più forte, fra gli individui.
Teilhard è un pioniere della "complessità" di tutto quel pensiero moderno che sfocia nella teoria dei sistemi.
Una settimana dopo, 18 aprile 1955 a Princeton, moriva anche Albert Einstein. Anche lui un rivoluzionario…Della scienza; aveva unito materia ed energia in un tutt'uno ma che l'uomo, ancora in ritardo nella sua evoluzione morale, aveva utilizzato per distruggere altri uomini a Nagasaki e Hiroshima
Per me, leggere P. Teilhard è leggere di utopia, di poesia
E' ancora leggere di scienza e di bioetica
E' anche leggere di religione e di come l'umanità dovrebbe interpretarla in modo utile alla sua crescita.
Vigorelli utilizza in modo esteso i testi originali, il libro è uno di quelli da "tenere vicino", è sintesi del pensiero di Teilhard occasione per riflettere, con l'autore, su come si possa proporre il superamento delle barriere fra spiritualità e materialismo fra dottrine politiche e sociali completamente diverse come quelle capitalista e comunista.
Il volume comparve, nella collana La CULTURA della casa editrice IL SAGGIATORE, nel 1963 ( costava 1200 lire….Quanto tempo è passato!) 396 pagine dense di entusiasmo per uno scienziato, un uomo, un religioso che è stato osteggiato anche in modo severo dalla chiesa ufficiale.
Il Monitum del Sant'Uffizio ne è esempio . Il 30 giugno 1962, dopo la precedente condanna del 1957 (nota 3) , la Suprema Congregazione del Sant'Uffizio, presieduta dal card. Ottaviani, ha emanato(testo originale in nota ):
"Certe opere del P. Pietro Teilhard de Chardin, comprese anche alcune postume, vengono pubblicate ed incontrano un favore tutt'altro che piccolo (affatto disdicevole).
Indipendentemente dal dovuto giudizio in quanto attiene alle scienze positive, in materia di Filosofia e Teologia si vede chiaramente che le opere menzionate racchiudono tali ambiguità ed anche errori tanto gravi, che offendono la dottrina cattolica. Di conseguenza, gli Eccellentissimi e Reverendissimi Padri della Suprema Congregazione del Santo Ufficio esortano tutti gli Ordinari e i superiori di Istituti Religiosi, i Rettori di Seminari e i Direttori delle Università, a difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di P. Teilhard de Chardin e dei suoi discepoli" (nota 4)
Che cosa aveva di tanto pericoloso per la chiesa questo pensatore e le sue opere?
Cominciamo dall'evoluzionismo (nota 5). Ancor oggi, soprattutto in America, il Creazionismo è all'attacco del darwinismo, ben 150 anni dopo la pubblicazione dell'"Origine della specie" e delle prove, numerose della validità scientifica di Darwin.
La Chiesa ha , da tempo, cambiato opinione .ma quando Theilhard scriveva non era così (nota 6).
Il suo esilio cinese e poi quello negli Stati Uniti, era la prova della volontà di non far circolare le idee che avrebbero diffuso rapidamente il darwinismo anche fra i cattolici più osservanti.
Teilhard de Chardin, abbraccia la teoria dell'"evoluzionismo finalistico" generato e gestito da un Dio Creatore che manifesta nell'evoluzione la sua potenza guidando l'uomo verso una unione del tutto.
La Chiesa non era ( e forse non è) pronta ad accettare è l'idea totalizzante di una evoluzione che in sé ha un contenuto divino, un tendere verso un "'Homo progressivus, potremmo chiamarlo così: cioè l'Uomo per il quale l'avvenire terrestre conta più del presente. Nuovo tipo di uomo, dico, perché, meno di duecento anni fa, l'idea stessa di una trasformazione organica del Mondo nel Tempo non aveva ancora preso né forma né consistenza nello spirito dell'uomo...: scienziati, pensatori, aviatori, ecc. - tutti quelli che sono in preda al Demone (o all'Angelo) della Ricerca... Sorprendeteli, questi uomini dotati da un misterioso senso dell'Avvenire, prendeteli in un punto d'incontro qualsiasi: anche in mezzo a una folla anonima, l'uno andrà subito diritto verso l'altro, e si riconosceranno"
Per Teilhard non ci sono credenti e miscredenti, ci sono uomini che si incontrano su un cammino comune e che, qualunque sia il loro credo, può portare alla redenzione: possono esserci due vie per raggiungere il regno di Dio, come per due scalatori che partono da pareti di roccia opposte e arrivino però sulla stessa cima.
Per il credente il salire dello spirito verso il "Culmine-Omega di Dio" è diretto dal suo credere, è un automatismo. Per chi non crede i passaggi lo porteranno dalla sperimentazione dal "Caso" al sottoporsi alla "Selezione naturale" per concretizzarsi nel "Materialismo storico" che comunque sfocerà nella "Finalità(amore)" punto d'arrivo sia cristiano che marxista.
La diffidenza nei suoi confronti si capisce ancora di più, con questo ardito accostamento-convergenza era inviso sia dai Conservatori che dalla Chiesa che tanto da impedirgli addirittura lo svolgimento dell'attività scientifica, nel 54 scriveva, da New York:
"…Ho ricevuto una lettera dal padre X., estremamente amichevole, ma mi sconsiglia persino di chiedere il permesso di assistere ad un colloquio di paleontologia, in aprile alla Sorbona…"
Teilhard fu perseguitato….
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