giovedì 25 dicembre 2025
I trentatré nomi di Dio
venerdì 19 dicembre 2025
Santuario di Dodona
Si tratta di piccoli frammenti di strisce di piombo (di lunghezza non superiore a circa 13,20 cm e larghezza di 6,70 cm), su cui erano incise domande, rivolte solo a Zeus o a lui e a Dione, la sua compagna di culto presso l'Oracolo di Dodona. In totale, sono state scoperte più di 4.000 tavolette di piombo, sparse nel sito di Dodona. La maggior parte delle tavolette autentiche di Dodona sono conservate nel Museo Archeologico di Giannina.
Risorgere nella carne, che inevitabilmente marcisce, ma la carne degrada e solo l'anima è veicolo di salvazione
mercoledì 17 dicembre 2025
Amman, la città romana
Amman l'attuale capitale della Giordania, Rabat Ammon era il primo nome che poi i greci ed i romani ribattezzarono in Filadelfia, per questo è spesso chiamata "Filadelfia" (del MedioOriente) e si sviluppa su sette colli, proprio come Roma, con la sua antica cittadella che domina il colle più alto, una acropoli classica con il suo teatro alle pendici e al vertice il empio (Jabal Al Qala'a) e offre una vista spettacolare sulla città e sul suo ricco patrimonio storico, tra cui resti romani, bizantini e islamici.
mercoledì 10 dicembre 2025
I cristiani dei primi secoli abbatterono le quercie sacre e violarono i santuari arborei come i Nemeton
Fin dai primi secoli del Cristianesimo, ci fu un deliberato e spesso conflittuale sforzo per sostituire o integrare le pratiche religiose pagane, inclusi i culti arborei e i santuari naturali come i nemeton celtici, con simboli e luoghi di culto cristianiSostituzione dei simboli: Gli alberi sacri, venerati come dimore di spiriti o divinità, venivano spesso abbattuti. L'esempio più noto è l'abbattimento della Quercia di Thor da parte del missionario cristiano San Bonifacio nell'VIII secolo, un atto simbolico volto a dimostrare la superiorità del Dio cristiano sulle divinità germaniche
venerdì 5 dicembre 2025
Cloro al clero
Era un grido di protesta contro i cappellani militari e l'istituzione religiosa, accusati di non comprendere la guerra, di predicare un amore astratto mentre i soldati morivano, e di rappresentare un potere tradizionale che non si schierava con i più umili, i "diseredati".
I cappellani militari furono in forte contrasto con la visione di Don Milani, sarà sotto loro istigazione che sarà denunciato il prete di Barbiana. Milani pur criticando l'autorità, difendeva la coscienza e la dignità degli ultimi,vicino agli ideali pauperisti, vedendo nella patria un principio di solidarietà e non di guerra, e promuovendo un motto famoso "I care", mi importa.
Fanno un gan parlare di San Francesco, anche per lui un certo tipo di "obbedienza non è una virtù"








