sabato 5 agosto 2023

Il Cornoletame in biodinamica

CONTINUA L'ARIMANIZZAZIONE DELLA BIODINAMICA
Ecco i risultati di una recente ricerca che vorrebbe fornire le basi "scientifiche" per la dimostrazione dell'azione del preparato 500, cornoletame. Si parla dell'azione della cheratina e dei batteri. La ricerca omette completamente di considerare che per il preparato 500 Steiner indicava di utilizzare le corna di mucche femmine, che già avessero partorito. La cheratina c'è anche nel corno del toro, ma questo è inutilizzabile per il preparato. Il passo citato da Steiner indica l'azione di "forze" eteriche e astrali nel terreno invernale. Qui viene detto che si tratta dei batteri. E poi si conclude che i batteri sono gli stessi in tutto il mondo e quindi si può smettere di produrre il preparato nella propria azienda. Basta che sia fatto "razionalmente" secondo i parametri di questa ricerca e funzionerà ovunque. Tutto viene ridotto all'azione della materia, a processi misurabili e pesabili.
L'idea base dell'INDIVIDUALITA' AGRICOLA indicata da Steiner viene del tutto stravolta. Egli indicava l'importanza di creare un'unità tra la coltivazione dei vegetali e l'allevamento degli animali. L'Azienda diviene un'individualità grazie all'azione cosciente del singolo agricoltore, che riesce a configurarla in modo tale che il concime prodotto passi per la digestione degli animali allevati in azienda. In particolare la mucca, grazie al corno che costituisce l'organo di coscienza della salute del terreno, su cui cresce il foraggio di cui essa si nutre, è in grado di dare un letame la cui composizione varia in funzione di equilibrare le unilateralità del terreno.
Oggi questo non è possibile realizzarlo. Perché sia possibile deve cessare l'intromissione della legge e della burocrazia nella conduzione delle aziende e deve cessare l'attuale vampirismo fiscale che porta le aziende sempre sull'orlo del fallimento economico. E deve cessare la commistione tra stato ed educazione, tra stato e ricerca scientifica. E deve cessare l'obbligo di lavorare per sopravvivere, in modo tale che anche il lavoro dell'agricoltore, come di ogni lavoratore, diventi vocazione e non mezzo per campare.
Ma invece di operare in questa direzione, quella di liberare l'agricoltura da tutto ciò che impedisce la vera realizzazione della biodinamica, si preferisce standardizzarla e ucciderla per renderla gradita alla concezione scientifica, che comprende solo la materia.
E tutto ciò viene salutato perfino con soddisfazione dagli agricoltori che si illudono che così la biodinamica si svilupperà sempre più. Ma non sono i numeri a dare la misura della vera realtà.
(P.B.)



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