giovedì 22 luglio 2021

La chiave di Volta dell'arco fu messa a punto dagli etruschi


PORTA ALL'ARCO DI VOLTERRA: il monumento Etrusco più celebre ed importante,  con oltre 3000 anni di storia

Gli Etruschi furono gli inventori della chiave di volta in quanto primo popolo del Mar Mediterraneo che introdusse l'arco nelle costruzioni e da loro i Romani appresero la tecnica, che sfruttarono abilmente in opere come il Colosseo e gli acquedotti. La chiave di volta è una pietra lavorata per adempiere a funzioni strutturali, posta al vertice di un arco o di una volta; chiude, con la sua forma a cuneo, la serie degli altri elementi costruttivi disposti uno a fianco dell'altro ed è quindi uno degli elementi che scaricano il peso sostenuto dall'arco sui pilastri laterali. Nell'architettura etrusca la chiave di volta presenta spesso in facciata una decorazione, più sporgente rispetto a quella del resto dei blocchi che compongono l'arco e si tratta di una mensola sulla cui faccia sono presenti rappresentazioni figurate, spesso di divinità. La necropoli del Ponte Rotto a Vulci, provincia di Viterbo, si estende al di la del ponte gettato sul Fiora fino al al Mandrione del Cavalupo. Deriva il suo nome dai resti del grande Ponte a cinque arcate che poneva in comunicazione la porta Est della città di Vulci con la consolare Aurelia, e con l'antica viabilità etrusca che conduceva verso le spiagge tirreniche. Il cosiddetto Ponte Rotto di Vulci era, in epoca etrusca, la via di transito tra la città dei vivi e quella dei morti. Qua venne rinvenuta una chiave forse d'arco con raffigurazione di gorgone. Le maschere apotropaiche, gorgoni e medusa, dalle fattezze spaventose o no proteggevano gli usci dagli spiriti maligni e dalle negatività. Il primo gorgoneion risale alla fine dell’VIII secolo a. C.e viene utilizzato dai guerrieri sui loro scudi, era impresso anche su piatti, vasi, antefisse e addirittura monete; la stessa dea Atena, ricevuta la testa di Medusa da Perseo, la pose sul suo scudo, come ci tramanda lo stesso mito. Ma come compare la gorgone come simbolo apotropaico? Il gesto della dea Atena di porre la testa di Medusa sul suo scudo fa pensare che la dea abbia voluto in questo modo far diventare la testa di Medusa un’arma di difesa, a significare che il cattivo uso della ragione non dev’essere bandito del tutto ma che può essere accettato soltanto come difesa e mai come arma di attacco, essendo lei tra le altre cose collegata agli aspetti più nobili della guerra.
I Veronesi chiamano questo elemento architettonico: <<Testa da Porton>>

Nell'immagine porta dell'arco di Volterra, il monumento etrusco celebre ed importante, con oltre 3000 anni di storia

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