martedì 26 settembre 2017

D'Annunzio era un anarchico e non un fascista

"Mio caro Mussolini,
io ho rischiato tutto, ho avuto tutto, ho dato tutto. Sono padrone di Fiume, del territorio, d'una parte della linea d'armistizio, delle navi e dei soldati che non vogliono obbedire se non a me. Non c'è nulla da fare contro di me. Nessuno può togliermi da qui. Ho e tengo Fiume finché vivo, inoppugnabilmente.
Lottiamo d'attimo in attimo, con un'energia che fa di quest'impresa la più bella dopo la dipartita dei Mille.
Io ho tutti i soldati qui, tutti soldati in uniforme di tutte le armi. E' un'impresa di regolari.
Dobbiamo fare tutto da noi, con la nostra povertà.
Se almeno mezza Italia somigliasse ai fiumani, avremmo il dominio del Mondo. Ma Fiume non è se non una cima solitaria dell'eroismo, dove sarà dolce morire.
Su scotetevi
Io non dormo da sei notti e la febbre mi divora. Ma sto in piedi e domandate come a chi mi ha visto. Alalà
mi stupisco di Voi e del popolo Italiano,
Dove sono i combattenti, gli arditi, i volontari, i futuristi?
E non ci aiutate neppure con sottoscrizioni e collette*.
Svegliatevi e vergognatevi anche.
Non c'è proprio nulla da sperare? E le vostre promesse? Bucate almeno la pancia che vi opprime e sgonfiatela. Altrimenti verrò io quando avrò consolidato qui il mio potere. Ma non Vi guarderò in faccia.

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