venerdì 15 aprile 2016

Il grande filosofo che si oppose ai Patti Lateranensi e che fu ucciso dai G.A.P.

GIOVANNI GENTILE, gigante del pensiero, profeta dell'Umanesimo del Lavoro, troppo grande per qualcuno che si illuse di "fermarlo" con i roventi proiettili di una pistola il 15 aprile del 1944.
 Ranuccio Bianchi Bandinelli, sembra partecipasse all'organizzazione dell'agguato mortale nonostante avesse uno scambio epistolare con il filosofo dove emergeva un rapporto di profonda amicizia fra i due!

"I patti firmati all'atto della capitolazione non consentiranno agli italiani ne' di essere liberi ne' di lavorare liberamente ne' addirittura di chiamarsi liberi...Con me ho il vivo ricordo dell' Italia del tempo di pace durante gli anni del deprecato Fascismo, con un popolo che,pur tra le spire d'un regime a me inviso,non poteva dirsi schiavo e il cui lavoro incontrava ovunque rispetto e considerazione." 
B.Croce 

Così si espresse l'antifascista filosofo Benedetto Croce non appena dimessosi come ministro del governo Bonomi il 27 luglio del 1944 ,già scosso per l'assassinio del filosofo,collega e avversario Giovanni Gentile vigliaccamente ucciso il 19 aprile del '44 dall'eroico partigiano Bruno Fanciullacci al quale Firenze gli intitolerà addirittura pure una piazza!

Emanuele Severino ribadisce la ‘centralità’ del pensiero gentiliano. 
“La vita del soggetto (osserva) è nella sua relazione intrinseca con l’oggetto; e viceversa. Scindete questa relazione, e non avrete più la vita, ma la morte.” (Opere filosofiche, Garzanti, 1991)
In Gentile vive l’idea di poter ‘governare’ la relazione soggetto/oggetto e di non poter mai ‘congelare’ il divenire di tale relazione. La sua Teoria generale dello spirito come atto puro (1916) indica la possibilità di gestire il divenire delle relazioni, senza scappare in un passato a-storico.
E’ sempre coinvolgente ripetere che “In fondo all’Io c’è un Noi”– Genesi e struttura della società, op. post. 1946 -; un Noi comunitario che istruisce un rifiuto storico dell’individualismo. Il mite professore di Castelvetrano oggi sarebbe il primo a denunciare il bieco ragionamento del Pensa a te stesso! Al tuo giardino! Salva solo il tuo clan! Gli altri non esistono!

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