domenica 2 gennaio 2011

Dalla conferenza stampa tenuta presso il comune di Verona







Alla scoperta della Stonehenge di Verona Turisti sulle tracce di antichi riti e punti sacri


VERONA - Verona ha una sua Stonehenge da .svelare, Una città magica fatta di pietre allineate ai punti di solstizio, come nel sito inglese, in base ad antichi riti; sacre misure e allineamenti astrologici. Provare per credere il 21 dicembre o il 21 giugno, in piazza Erbe o in via Pellicciai: ci si accorgerà di una linea retta tra la nascita del sole al Pilotòn (prima di Montorio) al punto di tramonto che coincide con la chiesa di Santa Lucia extra. Una geometria concepita dai romani per motivi tutti da scoprire. Lo vuole fare la presidente della commissione Cultura Lucia Cametti, con l'aiuto degli studiosi Luigi Pellini ed Enrico Scognamiglio, andando a riscoprire le tracce di una Verona romana inesplorata; da lanciare come percorso turistico in antitesi ai dozzinali tragitti di massa Leggi finto balcone. di Giulietta Lo spunto, spiega la Cametti, arriva da Umberto Grancelli, morto nel 1970, nipote dello studioso Luigi Simeoni da cui assorbì la sete di conoscenza che lo portò a sondare le origini di Verona. «Nel suo libro "il piano di fondazione di Verona romana definì Verona magica, con pietre che parlano non solo delle geometrie legate al cardo e al decumano, ma di una creazione allineata ai luoghi del sole - dice la consigliera -. Segreti affascinanti, come quelli di Stonehenge o delle Piramidi d'Egitto, che meritano di essere proposti come richiamo per un turismo esoterico. Un appeal enorme per i giovani, attratti dall'occulto».

Pellini lancia l'ipotesi di una Verona concepita dai romani come un cerchio mandalico, che unisce città antica e nuova: «Come nella fondazione di Roma, anche in riva all'Adige i romani seguirono probabilmente liturgie rituali e tradizionali per la sua creazione, orientandola nel senso del cammino annuale del sole o verso le costellazioni - ipotizza -. Verona appare composta di cerchi e allineamenti tuttora rintracciabili. C'è una geometria concepita per restare immutata nei secolli».

Verona città megalitica, come ipotizza lo studio del fisico Giulio Magli Scognamiglio invita ad approfondire le tracce di una simbologia inesplorata: «Il percorso ideale partirebbe dall'Arce, sommità e viscere di Castel San Pietro, legato alla dualità di un Dio bifronte. Quindi la discesa verso l'0rphanum di San Giovanni in Valle, con le colonne a forma di carro solare e a Santa Maria in Solaro (attuale Duomo), al balneum (la zona termale) e alla chiesa di Santo Stefano Cavalieri. Un giro che consentirebbe di toccare con mano l'antico allineamento, camminando in mezzo ad un enigma».
(L.Lor. )


Fonte: da il Corriere del Veneto edizione Verona di mercoledì 22 dicembre 2010
Link. http://corrieredelveneto.corriere.it/verona/

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