venerdì 22 dicembre 2023

Arpocrate

- Museo Nazionale dell'Afghanistan, Kabul
Arpocrate - Dio egiziano il cui nome significa "Horus il fanciullo": ed è infatti rappresentato come infante, in grembo alla madre Iside o stante, nudo, con la treccia tipica dei prìncipi sulla tempia e il dito in bocca. Questo gesto - inteso in epoca greco-romana come un invito al silenzio - è per lui caratteristico. Come erede di Osiride porta la corona dell'Alto e Basso Egitto. Mentre il dio è ignoto all'epoca più antica, diviene estremamente popolare nel sincretismo religioso ellenistico. L'iconografia di A. si diffonde, com'è naturale, da Alessandria. In epoca greco-romana si hanno numerose varianti del tipo, che si ispirano piuttosto al gusto ellenistico che non alla tradizione egiziana. L'interesse dell'arte ellenistica per la figura infantile determina infatti una tipologia di A. con forme paffute e chiome inanellate e lunghe e con ciuffo stretto da un nastro sul capo, in cui è visibile l'influenza della tipologia di Eros. Si distinguono quindi due tradizioni: una più fedele alle originarie forme egizie, l'altra da esse indipendente. In età romana si ritorna volentieri alla severità della tradizione egiziana. L'A. ellenistico manca spesso del rigido carattere sacro; ne consegue, specialmente per i coroplasti e gli esecutori di piccoli bronzi, un'estrema libertà nel rappresentarlo. Così si hanno figure di A. a cavallo di quadrupedi e di uccelli, con cornucopia, ecc.

La concezione accentuatamente sincretistica dell'età romana attribuisce spesso ad A. gli attributi di altre divinità, specialmente di Ercole e Dioniso. In molte figure romane A. porta al collo la bulla. 



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