martedì 21 settembre 2021

culti satanici

Il culto satanico veneziano - 

Elementi fondanti









Il Culto 
Satanico Veneziano fu fondato 
dall'Antipapa Innocenzo III 
intorno all'anno 1198 durante 
il suo regno in qualità di Antipapa e capo 
supremo del Culto Romano.

Al contrario dei precedenti membri del Culto Romano, 
Innocenzo III non era un adoratore della Magna Mater 
(Cibele) e delle antiche divinità oscure della tradizione 
Vaticana. Al contrario, Innocenzo III introdusse elementi 
di una religione per molti versi completamente nuova e 
fondata sulle antiche ed esoteriche conoscenze degli 
Alti Sacerdoti Sadducei che avevano retto gli antichi 
templi di Baalbek e di Gerusalemme già 1800 anni prima.

In luogo dell'adorazione di Cibele, i membri del Culto 
Satanico Veneziano adoravano, e adorano, Moloch e 
i demoni del mondo ctonio (sotterraneo o infernale).

In particolare, fu il figlio di Innocenzo III, l'AntiPapa 
Onorio III ad essere strumentale nell'introdurre una 
liturgia completamente nuova, principalmente tramite 
il suo "Grand Grimoire" - il primo vero e proprio libro 
di Stregoneria della Filosofia Occidentale. In effetti, 
Onorio rappresenta, a pieno titolo, il padre tanto della 
Stregoneria, quanto dell'odierna Wicca così come della 
stessa Inquisizione.

Prima della liturgia messa a punto da Onorio e la 
creazione dell'Inquisizione, in Europa non si era mai 
sentito parlare di streghe, stregoneria o di qualsiasi 
concetto alieno riferito alla dannazione delle anime. 
L'Inquisizione fu inoltre brillantemente concepita per 
"educare" le persone alle arti nere, alle forze demoniache, 
ai pentagrammi ed a numerosi altri simboli 
contemporaneamente pretendendo di combattere e 
perseguire le cosiddette "streghe".... 


Background

A partire dal 360 dopo Cristo, e fino al 532, lo Stato 
Sarmata di Palestina aveva raggiunto un tale potere 
ed una tale ricchezza da riuscire a governare e 
controllare le terre originariamente occupate dagli 
antichi Regni Ebraici ed i suoi leader proclamavano 
se stessi Re di Israele.

A partire dalla morte del carismatico Baba Rabba,
 nel Quarto Secolo dopo Cristo, le varie famiglie nobili 
Ebraiche di Stati quali Himyarites (Yemen), Nabatea 
(Arabia) e Sarmara erano talmente cresciuti in influenza 
che il più grande di questi Stati, ovvero Sarmara, era 
divenuto uno degli Stati più ricchi dell'antichità così 
come la patria di centinaia di migliaia di persone.

L'antica adorazione delle forze oscure - e di Ba'al Moloch 
in particolare - che caratterizzava la religione Sarmata 
si era ampiamente diffusa nella regione, ed ora includeva
le nuove dottrine fissate grazie a Baba Rabba, ovvero, tra 
le altre, l'uso della Kippa ed i rituali di devozione 
quotidiana diretta verso il tempio sul Monte Gerezim.

In ogni caso, tra le più "perverse" innovazioni religiose 
introdotte da Baba Rabba vi era senza dubbio l'esecuzione 
pubblica tramite il fuoco - la condanna al rogo, in pratica - 
di innocenti Ebrei non Sarmati che rifiutavano di 
convertirsi e di adorare le divinità demoniache degli stessi 
Ebrei Sarmati.
Centinaia di migliaia di persone furono uccise in questa 
maniera in quell'area. Quando Giustiniano venne proclamato 
Imperatore nel 527, uno dei suoi primi atti fu quello di 
proclamare la religione dei Sarmati un crimine capitale 
punibile con la morte. Fu tale atto, 
più di qualunque altro, a spingere sempre più le famigli 
nobili Sarmate a spostare le proprie residenze ed i propri 
centri di influenza verso la parte Occidentale del 
Mediterraneo, in particolare durante il regno dell'Alto 
Sacerdote-Re Julianus Ben-Sabar.

Lo Stato Sarmata e la sua stessa cultura fu infine devastata 
dall'Imperatore Giustiniano I nel periodo compreso tra il 531 
ed il 532 dopo Cristo, così come fu distrutto, in quello stesso 
periodo, e per l'ultima volta, il fondamentale tempio sacro 
del Monte Gerezim. 
Al termine della brutale campagna di Giustiniano, temendo la 
nuova legge imperiale, nessun componente della famiglie nobili 
e sacerdotali Sarmate rimase nella propria madrepatria, 
un evento che rischiò di determinare la quasi estinzione del 
Culto Sarmata tanto come "religione" ufficiale quanto addirittura 
come cultura - nonostante la sopravvivenza di alcune migliaia 
dei componenti di tali famiglie nobili e sacerdotali.

I Samaritani si spostarono quindi, per sfuggire alla minaccia 
derivante dal potere detenuto in Oriente dal Sacro Romano 
Impero, in parte nelle zone più Occidentali del Mediterraneo 
ed in parte a Nord e nell'area interna delle montagne del 
Caucaso, dove vennero più tardi conosciuti come i Kazari.
In particolare, le più importanti delle famiglie nobili delle 
linee di sangue degli Alti Sacerdoti si stabilirono 
nelle aree paludose collocate sugli estuari del Po e dell'Adige 
nell'Adriatico Settentrionale, mentre un'altra grande colonia 
si trasferì sulla costa dell'Armorica meridionale nei pressi 
della Baia di Morbihan in Gallia (una regione che oggi 
si trova nell'Odierna Spagna)

Sebbene isolati, i rifugiati Sarmati - non più in grado di 
dichiararsi ufficialmente tali sotto il crimine capitale posto 
su di loro dal Sacro Romano Impero di Bisanzio - dimostrarono 
una rimarchevole coesione. 
Essi rinominarono se stessi Etenoi (in greco "i beneamati, 
i prescelti") - 
presto divenendo famosi come commercianti e studiosi.

In particolare, la loro colonia nell'Adriatico Settentrionale 
fu chiamata - successivamente al cambio di denominazione 
da Sarmati ad Etenoi (in latino: Veneti) - Venezia, divenendo 
una delle più famose città della storia.

I Sacerdoti-Tiranni del Clan 
"Pietro" a Venezia

 La stessa natura geografica legata 
alla collocazione della città di 
Venezia si dimostrò ideale per gli 
esiliati Sarmati, i quali assunsero la 
carica di Dogi della nuova città, che 
divenne ben presto un importantissimo 
centro per gli scambi commerciali. 
La più potente ed efferata tra le 
famiglie degli antichi Alti Sacerdoti 
Sarmati di Venezia era costituita dai 
componenti del Clan Pietro (più tardi 
conosciuti come PierLeoni), i quali 
dominarono la città con il pugno di ferro dall'VIII secolo fino a 
quando Pietro II Orseolo (1009-1026) fu definitivamente tradito 
dalle altre importanti famiglie della città e tenuto lontano da 
Venezia all'inizio dell'Undicesimo secolo, nel periodo in cui il Doge 
stesso era impegnato in una guerra contro gli Ottomani.
Egli venne in effetti sconfitto dagli Ottomani e costretto alla 
ritirata, tuttavia con la sua città fortemente fortificata che non 
gli permetteva l'accesso e gli Ottomani che lo inseguivano non fu 
in grado di porre sotto assedio la stessa Venezia e riguadagnare il 
controllo della città.

Al termine di queste peripezie, le navi rimanenti della sua flotta 
presero infine terra nei pressi di Trieste e Pietro II Orseolo, in seguito 
alla protratta permanenza in quell'area, dovette scontrarsi con i suoi 
Soldati-Marinai (marines) con le truppe di Stefano di Ungheria. In tale 
battaglia, i Soldati-Marinai (marines) "Ebrei" Veneziani sconfissero gli Ungari Cristiani e Pietro Orseolo fu incoronato Re di Ungheria già nel 1028. Egli regnò quindi come uno spietato tiranno fino alla sua morte nel 1041. Ad egli successe suo figlio Re Pietro III Orseolo di Ungheria (1041-1047).

Nel 1047, lo stesso Re Pietro III Orseolo di Ungheria fu esiliato, con la sua famiglia, dall'Ungheria, trovando rifugio a Roma. Durante le lotte che si susseguirono tra i legittimi Papi Cattolici e gli AntiPapi del Culto Romano, il figlio di Pietro III Orseolo, il cui nome era Pietro Leone (di qui la famiglia PierLeoni), si dichiarò infine "Cristiano" in maniera tale da poter entrare a pieno titolo nell'enclave del Culto Romano. In ogni caso, resta certo il fatto che tale Alto Sacerdote Sarmata, tra l'altro uno degli uomini più ricchi del mondo antico, rimase un dedito seguace del Culto di Ba'al Moloch.

Nel 1119, questo Alto Sacerdote Ebreo Sarmata riuscì quindi ad ottenere per sé la carica di AntiPapa con il nome di Callisto II (1119-1124), divenendo il primo Papa Ebreo Sadduceo della Storia. Per nascondere tale evento, più tardi, gli storici Vaticani hanno mescolato dettagli della sua vita reale con quella di un altro legittimo Papa della Chiesa Cattolica sostenendo che egli fosse in realtà nato nella Regione della Burgundia.

A Callisto II, successe suo figlio Onorio II (1124-1130) e quindi suo nipote Innocenzo III (1130-1143). Anche in questo caso, come in altri, la storia dei Papi Ebrei Sadducei (Samaritani) è stata cancellata dalla storia, nonostante il loro lascito - persone bruciate sul rogo, adorazione del pentagramma e la stessa eucaristia: 
tutti elementi da loro stessi per la prima volta introdotti come false dottrine della Chiesa Cattolica.


L'Inquisizione e la legalità 
del sacrificio umano

Mentre si ritiene che sia stato Papa Lucio III il 
primo a fissare l'esistenza dell'Inquisizione 
tramite la Bolla Papale "Ad Abolendam", in 
particolare nella sua forma di struttura legale 
e morale mirata ad autorizzare il sacrificio 
umano e la barbara tortura di innocenti, è 
stato, in realtà, il discendente dei Papi Ebrei 
Sadducei, in particolare l'AntiPapa Innocenzo 
III (1198-1216), a rendere l'Inquisizione stessa 
pienamente efficace ed operante, grazie alla 
fissazione degli elementi chiave di quest'ultima: 
le Leggi della Chiesa, l'Inquisitore, l'Accusato, 
l'Atto (o Offesa), il Tribunale ed il Testimone.

L'Inquisitore, in termini pratici, era un giudice 
speciale ma permanente che agiva a nome e 
per conto del Papa ed a cui era concesso dal 
Papa stesso il diritto-dovere di agire sulle basi 
delle leggi della Chiesa nei confronti delle 
presunte Offese rese alla Fede come definite 
dalle stesse leggi canoniche. 
Quindi, sulla base del diritto-dovere di agire 
a tutela della Chiesa, l'Inquisitore aveva - ed 
ha ancora ai nostri giorni - il potere legale di 
vita o di morte sull'accusato stesso.

Inoltre, l'accusato era obbligato a presentarsi 
di fronte all'Inquisitore, ma non doveva 
necessariamente essere accusato di alcun 
crimine di eresia a questo punto; tuttavia 
una volta che il suo nome fosse stato scritto 
su un documento cartaceo e l'individuo avesse 
riconosciuto sè stesso con il nome del soggetto 
riportato nel documento, egli automaticamente 
cessava di essere una persona e diveniva contemporaneamente una personalità giuridica 
ed una proprietà legale. 
Di conseguenza, il fatto stesso di riconoscersi come 
quell'individuo di fronte all'Inquisitore era 
sufficiente all'Inquisitore stesso per avere, in base 
alla legge canonica, il totale controllo sul destino 
di quella persona.

Le accuse, a quel punto, sarebbero state formalizzate 
successivamente, se necessario. Ma, il più delle volte, 
la persona sarebbe stata torturata fino a che qualche 
tipo di confessione di un crimine previsto dalla legge 
canonica fosse stata estorta - soprattutto nei successivi 
secoli, sarebbero state principalmente storie fittizie di 
streghe e magia ad essere promosse dalla Chiesa per poi 
utilizzarle per mettere in catene, torturare ed uccidere 
innocenti, spesso con problemi mentali.

Il periodo di maggiore potere 
del Culto Satanico 
Veneziano

Il Culto Satanico Veneziano ha raggiunto il picco del suo 
potere poco meno 
di 80 anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale, periodo 
in cui fu reso 
effettivo, in particolare ad opera dell'AntiPapa Pio XII, il più 
grande sacrificio 
di innocenti a Moloch della Storia, quando più di 18 milioni 
di persone furono 
arse vive in forni crematori tra l'Unione Sovietica e la Polonia.

Gli stessi campi per il sacrificio umano più importanti furono 
deliberatamente 
collocati in maniera tale da formare in termini geografici il 
più grande Pentagramma 
del Male realizzato nella storia.



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