giovedì 28 novembre 2019

Caduceo

L’origine mitologica del simbolo lo fa risalire al mito di Ermes, figlio di Zeus e della ninfa Maia, il quale, sul monte Citerone, si imbattè in due serpenti che combattevano tra di loro. Quando Ermes, per porre fine alla lotta, gettò tra i due contendenti la verga d’oro regalatagli da Apollo, i due rettili vi si attorcigliarono immobilizzandosi: era nato il Caduceo, successivamente ornato con le ali dei calzari del dio greco.
Il Caduceo è uno dei simboli più antichi della storia dell’umanità, comune a civiltà diverse, lo troviamo per esempio a Cartagine presso i Fenici, gli Hittiti, gli Ebrei, gli Egiziani. La sua immagine, raffigurante due serpenti attorcigliati in senso inverso intorno ad una verga ornata d’ali, è stata rinvenuta, oltre che nei templi greco-romani, su tavolette indiane dell’antica civiltà vedica e altrove. Il reperto archeologico più anticoè una coppa appartenuta al re Guda della città mesopotamica di Lagash, alla confluenza dei fiumi Tigri ed Eufrate, sulla quale è nitidamente inciso il simbolo
Il termine caduceo deriva dal greco Karkeion (araldo, messaggero) e rappresentava il simbolo di Ermes o Mercurio,messaggero degli dei, che lo esibiva come simbolo per dirimere le liti. Ma prima che a Mercurio, il magico bastone venne attribuito come emblema a Ermete Trismegisto, mitico progenitore dell’arte magica tradizionale, intesa come sintesi del sapere universale in ogni sua applicazione: medicina, legge morale, filosofia, religione, scienze naturali, matematica, etc. Il mito di Ermete risale alla più remota civiltà egizia, ripreso poi dalla mitologia greca che ne trasse il dio Hermes poi divenuto Mercurio con i Romani.
Omero nell’Iliade descrive così l’uso che fa Hermes del Caduceo: “La bacchetta mediante la quale il dio incanta al suo piacere gli occhi dei mortali o sveglia coloro che dormono. Negli Inni omerici il caduceo ermetico è detto “aureo”, ed ha la virtù di fascinare gli occhi dei mortali e di addormentarli, di attrarre i morti dagli inferi, di cambiare in oro gli oggetti toccati. È simbolo di prosperità e di pace anche presso i Romani.
Di questo simbolo si parla anche nella bibbia sempre con il nome di “Caduceo” come bastone di Aronne fratello di Mosé.
In lingua greca vuol dire “araldo di pace”. Ancora oggi il pastorale degli archimandriti, che è a forma di T, termina con due serpenti che si affrontano, talvolta sormontati da una croce.
È evidente che qualcosa di esoterico ancora sussiste nell’Ortodossia, ma nel tempo il vecchio simbolo ha in alcuni casi subito delle modifiche cambiando sia struttura che significato. Per la Chiesa Romana per esempio ha perso il simbolismo antico delle grandi Iniziazioni, ed è stato sostituito dal pedum che ha cima ricurva alla maniera del pastore.


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