venerdì 1 giugno 2012

Storia avventurosa di Alberto Mario

Alberto Mario un risorgimentale fuori dagli schemi e figlio della bassa rodigino-veronese. Si recò al tempo in Inghilterra ove sposò Jesse White, giovane inglese simpatizzante del movimento repubblicano italiano. Qui consolidò i suoi rapporti con Mazzini collaborando anche alla redazione della rivista "Pensiero e Azione".
Alberto Mario (Lendinara 1825 – Lendinara 1883) Giornalista, commentatore politico e di costume, patriota, partecipò agli eventi più importanti del Risorgimento italiano e fu in rapporto con Mazzini e Garibaldi al quale era legato da amicizia. Nacque a Lendinara nel 1825, ma dalla città natale fu costretto ad allontanarsi nel 1848 per aver partecipato alla rivolta antiaustriaca degli universitari padovani (8 febbraio); esule, partecipò volontario alla 1° guerra di indipendenza, poi stabilitosi a Genova frequentò, da repubblicano qual era, ambienti mazziniani; qui conobbe nel 1857 Jessie White con la quale fu anche incarcerato; sposatisi l’anno seguente, i due vissero qualche tempo a Londra fino a che Mazzini li inviò negli Stati Uniti per fare propaganda alla causa italiana fra gli emigrati. Tornati in Italia richiamati dalla 2° guerra di Indipendenza (1859), i due non giunsero in tempo per parteciparvi, ma l’anno dopo presero parte alla spedizione dei Mille. In seguito Alberto Mario partecipò sempre come volontario a fianco di Garibaldi, alla 3° guerra di Indipendenza (1866) con la quale anche il Veneto (e quindi Lendinara) fu unito al Regno d’Italia. A Lendinara ritornò fuggevolmente, da Firenze dove risiedeva, nel febbraio del 1867 per accompagnare Garibaldi e Acerbi in campagna elettorale per le prime elezioni parlamentari cui il Veneto partecipava. Tornò per stabilirsi nel suo paese dal 1869 e qui fu Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale. Come Consigliere Comunale si occupò di istruzione pubblica (per una scuola efficiente e laica), come Consigliere Provinciale perorò interventi a rimedio della disastrosa situazione idrica del Polesine e si prodigò per ottenere interventi da Roma anche prima della disastrosa rotta dell’Adige del 1882; per questo motivo, a Roma si recò più volte, anche già gravemente malato. Morì a Lendinara nel 1883 ed è qui sepolto nel cimitero “nuovo” costruito anche in seguito alle sue polemiche. A lui Lendinara deve anche la fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso (1866) di cui fu prima presidente, poi presidente onorario. Nel corso della sua vita collaborò a vari fogli di ispirazione mazziniana, scrisse articoli per giornali italiani e stranieri sulla situazione italiana e pubblicò “La camicia rossa” sulla spedizione dei Mille.
Brevissima storia di Jesse White sposa di Alberto Mario che dopo l’attiva partecipazione alla spedizione dei Mille e la seguente delusione politica per lo sbocco monarchico delle annessioni, si avvicinò sempre di più a Cattaneo e alle sue idee federaliste. Era giunto secondo Mario il momento di abbandonare la lotta armata a favore di metodi democratici che favorissero la partecipazione politica di più ampi strati sociali. Il grande interesse per la politica nazionale e internazionale non gli impedì comunque di riannodare la relazione col natìo Polesine nell’ultimo ventennio della sua vita. Nel 1869 iniziò a risiedere stabilmente a Lendinara. Qui la sua attività fu incessante: ricoprì la carica di consigliere comunale per vari anni, divenne membro della Società Operaia di Mutuo Soccorso, aderì alla Lega democratica veneta e fondò l’Associazione anticlericale di Lendinara. L’interesse per le sorti della sua terra rimase vivo fino alla fine dei suoi giorni. Si spense fra l’1 e il 2 giugno 1883 a causa di una malattia incurabile. Fra i suoi scritti, oltre alla copiosa produzione giornalistica e saggistica, dobbiamo ricordare l’affresco storico di "Camicia rossa" nel quale tratteggiò con grande vigore non solo gli avvenimenti ma le figure dei singoli protagonisti dell’epopea dei Mille.

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