IL TABACCO: QUANTITA’ ENORMI DI PESTICIDI TOSSICI copiato da https://libellulaviva.wordpress.com/2016/10/07/il-tabacco-e-quantita-enormi-di-pesticidi/
Fumare alimenta un mercato che provoca gravi danni all’ambiente, aumenta la povertà e lo sfruttamento nei paesi
meno sviluppati. Nel mondo ogni anno sono sacrificati 2.5 milioni di ettari di foresta per produrre e seccare il tabacco.
Questa deforestazione accelera la distruzione del suolo, porta alla desertificazione, mette a rischio oltre 2 milioni di specie animali, mette in crisi intere comunità locali, che vivono e lavorano in queste zone.

Questa deforestazione accelera la distruzione del suolo, porta alla desertificazione, mette a rischio oltre 2 milioni di specie animali, mette in crisi intere comunità locali, che vivono e lavorano in queste zone.
Ma c’è molto di più da sapere:
nelle coltivazioni industriali di tabacco vengono effettuate in soli 3 mesi ben 16 applicazioni tra pesticidi, fertilizzanti e antiparassitari: queste sostanze sono altamente tossiche!
Le sostanze in questione provocano avvelenamento dei suoli, delle acque, degli animali, intossicazioni acute nell’umani nelle aree in cui i pesticidi vengono usati più frequentemente, aumentano le nascite di neonati con malformazioni, inoltre, uccidono gli insetti che si cibano di larve di zanzare responsabili della diffusione della malaria, provocando un riacutizzarsi di questa malattia.Si lo sappiamo: smettere di consumare significa smettere di produrre e di infierire su Gaia e anche con il tabacco possiamo scegliere di acquistare con più attenzione, il più possibile in modo etico, tenendo conto di chi coltiva tabacco in Italia in modo sempre più attento e sempre più verso il biologico.
Solo il risveglio di conoscenza e consapevolezza comunitario può determinare il cambiamento e Cosimo Corbo se ne è accorto, lui si i è rimboccato le maniche: è figlio di chi ha coltivato tabacco, precisamente nella provincia di Benevento a Fragneto Monforte ed è riuscito a fare delle scelte etiche per cui si sta tanto impegnando.
Qui abbiamo la possibilità di leggere la sua testimonianza dettagliata:
“Circa 7 anni fa, iniziai io a fare i primi trattamenti. Avevo preso il patentino dei prodotti fitosanitari facevo dai 3 ai 4 trattamenti ogni 14 giorni durante la fase vegetativa usando fungicidi con diversi principi attivi per non creare resistenza e altri 2-3 di insetticidi , a base di deltametrina , durante la fase di raccolta. Facevo con attenzione questi trattamenti perché credevo che la pianta ne avrebbe beneficiato, in quanto la coltivazione è a secco e quindi sfrutta l’umidità del suolo e le piogge del cielo. Ma dentro di me sorgeva spontanea la domanda: come mai oggi bisogna fare tutti questi trattamenti invece in passato mio nonno non ha mai usato tutta questa chimica?Anche perché notavo che negli anni usando concimi di sintesi e tutti quei trattamenti il tabacco cresceva a stento sembrava che rimanesse inchiodato al terreno.
In famiglia discutevamo sempre su questo fatto, mio padre diceva che il terreno si era stancato ed a testimoniarlo c’erano secondo lui le forti chiazze di orobanche che attaccavano la pianta nella fase vegetativa.

Negli anni ho cercato di trovare una risposta nella chimica di sintesi ma niente. Poi cercando in internet e guardando servizi sull’agricoltura biodinamica e biologica ho deciso di iniziare a usare il letame. Li è arrivata la sorpresa piante che crescevano dalla mattina alla sera e nel terreno ho iniziato a vedere i lombrichi ecc. in più un anno fa mi sono imbattuto per caso sui corsi dell’agricoltura organica e rigenerativa di Jairo Restrepo Rivera e li ho capito che la chimica è utile solo alle multinazionali con il risultato di distruggere la microbiologia nel suolo e venderci i loro prodotti da cui si diventa dipendenti.
Quello che sto facendo oggi invece è coltivare tabacco in “biologico”. L’unico prodotto fino ad ora che ho usato è l’ anti germoglio ascellare, ma sto cercando di trovare una soluzione più naturale possibile. Sono due anni che non uso fungicidi e concimi chimici ma uso

Il percorso è ancora lungo ma il mio obbiettivo è quello di perseguire le pratiche e la filosofia dell’agricoltura organica rigenerando il terreno a partire dalla microbiologia presente nel terreno.
La varietà è Havanna Beneventano , Dark ar-cured (scuro curato all’aria)”.
Info link e fonti di riferimento
DANNI ED IMPATTO AMBIENTALE DA COLTIVAZIONI DI TABACCO :
http://www.fumo.it/fumatore/focus/impatto/
http://www.associazionedifesaconsumatori.it/…/tabacco-pueb…/
http://www.articolo21.org/…/il-tabacco-che-uccide-senza-fu…/
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