venerdì 5 dicembre 2025

Cloro al clero

Era un grido di protesta contro i cappellani militari e l'istituzione religiosa, accusati di non comprendere la guerra, di predicare un amore astratto mentre i soldati morivano, e di rappresentare un potere tradizionale che non si schierava con i più umili, i "diseredati".



I cappellani militari furono in forte contrasto con la visione di Don Milani, sarà sotto loro istigazione che sarà denunciato il prete di Barbiana. Milani pur criticando l'autorità, difendeva la coscienza e la dignità degli ultimi,vicino agli ideali pauperisti, vedendo nella patria un principio di solidarietà e non di guerra, e promuovendo un motto famoso "I care", mi importa.

Fanno un gan parlare di San Francesco, anche per lui un certo tipo di "obbedienza non è una virtù" 

lunedì 24 novembre 2025

Quale è il cardo e il decumano a Verona

Prendo spunto da un importante monumento romano, oggi rimangono solo pochi resti, per sottolineare che esiste ancora oggi una certa insicurezza nel affermare che Corso Portoni Borsari sia il decumano destrato romano, eventualmente sarebbe non massimo ma destrato, ma Grancelli pone molti dubbi affermando che potrebbe anche coincidere con il cardo secondario o destrato perché il Cardo Massimo: l'attuale via Arche Scaligere, via Pellicciai, nessuno vuole fare chiarezza.



Nell'immagine riporto la ricostruzione dell'arco di Giove che la didascalia abituale afferma: lungo il decumano massimo, tra la Porta Iovia e il Foro, fu innalzato, l’Arco di Giove Ammone......

domenica 23 novembre 2025

San Giovanni in fonte

La vasca marmorea per battesimi per immersione di S.Giovanni in Fonte con i suoi magnifici altorilievi, la vasca ottagonale è posta sopra una precedente, il battistero di.San Giovanni in Fonte legato al complesso ecclesiastico del duomo di Verona, sorto sul vasto monumento delle terme pubbliche della Verona romana


sabato 22 novembre 2025

Un raro politico onesto e integerrimo e per questo eliminato per la sua dedizione.......

"Robespierre l'incorruttibile" si riferisce a Maximilien de Robespierre, politico e rivoluzionario francese, noto per la sua rigidità morale e la sua partecipazione alla fase del Terrore durante la Rivoluzione Francese. È stato una figura di spicco, leader dei Giacobini, ma il suo ruolo si concluse tragicamente con la sua esecuzione alla ghigliottina il 28 luglio 1794.





venerdì 21 novembre 2025

Pittura dell'Ottocento"Rovine al tempio di Baalbek", del pittore tedesco Gustav Bauernfeind (Neckar 1848 – Gerusalemme 1904)


 

Il tempio di Baal-Shamin, in Palmyra (Siria)






Nel deserto siriano, tra colonne corinzie dorate dal sole, si alzava il tempio di Baal-Shamin, il “Signore dei Cieli”: dio della pioggia, della fecondità, delle nuvole che portano vita. Il vestibolo a sei colonne introduceva a una cella quasi barocca, con pareti scandite da lesene e finestre laterali che lasciavano filtrare la luce verso la dimora del dio. Qui l’architettura romana dialogava con le tradizioni siriache, in un equilibrio di proporzioni classiche e dettagli orientali che facevano del tempio uno dei gioielli più riconoscibili di Palmyra.
𝗙𝗼𝗰𝘂𝘀 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗼
Palmyra, grande oasi sulla via delle carovane tra Mediterraneo e Mesopotamia, fu uno dei più importanti centri culturali del mondo antico, dove si incontravano influssi greco-romani, siriaci e persiani. 
Il santuario di Baal-Shamin esisteva già nel 17 d.C.; l’altare fu eretto nel 115 e il tempio venne consacrato e sostanzialmente ricostruito attorno al 130–131 d.C., per poi essere trasformato in chiesa in età cristiana. 
Riscoperto e restaurato da archeologi svizzeri negli anni 1954-56, era una delle strutture meglio conservate della città quando Palmyra fu iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1980. 
Nell’agosto 2015 il tempio è stato fatto esplodere dai miliziani dello Stato Islamico, che lo hanno raso al suolo con cariche di esplosivo: un atto definito dall’UNESCO un vero crimine di guerra. 
Oggi restano solo macerie e pochi elementi riutilizzabili, mentre archeologi e istituzioni internazionali discutono se e come ricostruirlo, come gesto di memoria e di resistenza culturale. 
📸 Madia Renzo Giuseppe