giovedì 20 marzo 2014

L'ultimo giorno di Rene Guenon

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Lettera di Michel Vâlsan a Vasile Lovinescu*

Parigi, 18 giugno 1951

Credo che abbiate già appreso, dai giornali
dalla radio, la dolorosa notizia della morte di
René Guénon, avvenuta nella notte tra il 07-08
Gennaio. Ho ricevuto la vostra lettera in data 8
gennaio e nello stesso tempo la notizia della
sua agonia. Il giorno seguente appresi che
era deceduto. Soffriva da molti mesi e aveva
cessato ogni corrispondenza verso la fine di
novembre. Soffriva di un edema a una gamba, 
causato da reumatismi. Durante il mese di dicembre,
il pericolo sembrava completamente rimosso, ma l’avvelenamento del sangue gli ha provocato un
ascesso in gola e sembra che abbia accelerato la 
sua fine, se non addirittura ne sia stato la causa. 
Ci sono
stati momenti durante gli ultimi mesi in cui, come 
vi ho detto, era chiaro che lo disturbassi e lo
affaticassi; la sua resistenza era molto diminuita. 
Ma è restato lucido fino ai suoi ultimi istanti.

Ecco alcuni dettagli molto toccanti: durante i 
suoi ultimi giorni, sembra che sapesse che stava per
morire, e nel pomeriggio del 7 gennaio ha effettuato un dhikr molto intenso, supportato al suo fianco da
sua moglie e da un membro della sua famiglia. 
Le donne erano stanche ed esauste più di lui. 
Raccontano
che in quel giorno, il suo sudore aveva
l’odore del profumo dei fiori. Infine, ha chiesto 
con insistenza il
permesso di morire, il che dimostra che avrebbe 
potuto scegliere il tempo della sua morte. 
Le donne lo
pregarono di rimanere in vita più a lungo. 
Infine, ha chiesto alla moglie: «Non posso 
morire adesso? Ho
sofferto così tanto!». Lei rispose acquiescente: 
«Con la protezione di Dio!». È morto 
immediatamente
dopo aver fatto una o due invocazioni!

Alcuni dettagli: il suo gatto, che sembrava 
in perfetta salute, ha cominciato a gemere e 
morì poche ore
più tardi. Il giorno della sua morte, René Guénon 
aveva sorpreso la moglie dicendogli che dopo 
la sua
morte avrebbe dovuto dovuto lasciare la sua 
stanza intatta. Nessuno avrebbe dovuto toccare 
i suoi libri o
le sue carte. Sottolineò che altrimenti non sarebbe 
stato in grado di vedere lei e i suoi figli, ma in 
questa
stanza intatta egli sarebbe stato seduto alla 
sua scrivania e avrebbe  continuato a verderli, 
anche se essi
non avrebbero potuto vederlo!

* Pubblicata e tradotta dal romeno dall’editore 
di René Guénon Recueil, Rosa-Croce Books, 2013; 
tratta dal sito: http:/
/esprit-universel.over-blog.com/2013/10/rené
-guénon-assis-à-son-bureau-lettre-de-michel
-vâlsan-du-18-juin-1951.html

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