Il santuario a differenza degli altri non presenta terrazzamenti
accentuati ma si trova comunque su una piattaforma ottenuta modificando
l’orografia del terreno; il santuario intorno al 150 a.C. viene
intitolato a Giunone ma prima la zona era occupata da un culto oracolare
ed animistico, come dimostrano le risultanze archeologiche. Consiste
nell’insieme di una porticus triplex che va a cingere
l’area sacra, al centro di questa area, sull’asse di simmetria, si
colloca un tempio periptero sinepostico che si eleva su un basamento che
permette un accesso solo frontale ed è presente un giro di colonne
avente interasse variabile, le quali formano una peristasi che si
conclude nelle ali, dentro troviamo la cella dove vi era la statua della
divinità ; in asse con il tempio, l’altare ed una gradinata
semicircolare che permetteva di sedersi nel momento in cui si assisteva
ad una rappresentazione scenica di carattere religioso. All’interno
dell’area erano presenti una serie di buche, il loro significato si
riscontra nel fatto che l’area sacra era una specie di piazza alberata,
questi alberi non erano stati inseriti per scopi estetici ma avevano la
funzione di riprodurre quello che doveva essere l’originaria
configurazione di questo luogo di culto, infatti in origine in questo
luogo vi era un bosco sacro , all’interno del quale è stato individuato
un nemus, ovvero una radura sacra nella quale si manifesta la presenza
del divino. In particolari tra questi alberi ve ne era uno che era
l’albero verso l quale veniva praticato il culto dell’albero, si tratta
quindi di un culto che viene reinterpretato in chiave architettonica.
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