Kimpa Vita
Kimpa Vita (1684-1706) fu una profetessa che nacque e visse in un
periodo torbido per il Regno del Congo, il suo paese, dilaniato da una
guerra civile (lotte dinastiche e infiltrazioni coloniali europee) in
cui la stessa capitale M'banza Kongo/São
Salvador venne saccheggiata e distrutta. Kimpa, di origini nobili, si
presentò agli eredi delle due linee dinastiche principali, sostenendo di
essere posseduta dallo spirito di Sant'Antonio e di aver ricevuto la
missione di riunificare il regno, rinominandosi quindi Doña Beatriz.
I suoi seguaci furono conosciuti come antoniani e rigettò il controllo
missionario sul cattolicesimo congolese. Nel 1704 fu ricevuta dagli
allora sovrani che si contendevano il trono, João III e Pedro IV, ma non
ottenendo nulla si recò nella capitale abbandonata di São
Salvador e qui diede inizio a un movimento popolare che raccolse
migliaia di persone, predicò una versione africanizzante della
Rivelazione cristiana, esortando il Congo a riunificarsi e restaurare la
passata grandezza, pena la punizione divina. Reinterpretò quindi le
Sacre Scritture: São
Salvador era la Betlemme dei Vangeli ; Gesù nacque a M'banza Kongo e fu
battezzato a Nsundi; il Figlio di Dio e gli altri santi erano neri;
Maria era una schiava di un marchese congolese; il Paradiso era anche
per i neri africani; la Chiesa europea non è stata benefica per i
congolesi. Il diffondersi del fanatismo religioso attorno alla sua
persona e le sue interpretazioni sulla Bibbia, servirono come pretesto a
Pedro IV nel 1706, che stava riprendendo il controllo del paese, per
farla rapire (da incinta) e bruciare sul rogo come strega ed eretica.
Nonostante il breve periodo della sua attività messianica, la figura di
questa profetessa definì in modo sostanziale lo spirito religioso
popolare congolese. Il movimento antoniano che le sopravvisse, ebbe
largo seguito operando nel Congo del XIX secolo.
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