Non a caso il complesso dell'Altare della Patria va ad appoggiarsi alla Basilica di Santa Maria in Ara Coeli. Quella basilica cristiana era stata edificata sopra un un tempio pagano, con molta probabilità dedicato a Giunone Moneta, altre fonti fanno del luogo una sede oracolare legata agli auguri, era una delle due Arx del Campidoglio e precisamente quella più alta, luogo di dominio e di preghiera per invocare gli dei. In fondo esiste una continuità, un filo invisibile che ci riconduce agli arcaici sacerdozi di ROMA! I grandi luoghi sacri di solito rimangono tali e diventano templi delle religioni che si susseguono nei millenni.
lunedì 31 marzo 2014
Il nuovo altare d'Italia posto sopra l'Ara Coeli
Non a caso il complesso dell'Altare della Patria va ad appoggiarsi alla Basilica di Santa Maria in Ara Coeli. Quella basilica cristiana era stata edificata sopra un un tempio pagano, con molta probabilità dedicato a Giunone Moneta, altre fonti fanno del luogo una sede oracolare legata agli auguri, era una delle due Arx del Campidoglio e precisamente quella più alta, luogo di dominio e di preghiera per invocare gli dei. In fondo esiste una continuità, un filo invisibile che ci riconduce agli arcaici sacerdozi di ROMA! I grandi luoghi sacri di solito rimangono tali e diventano templi delle religioni che si susseguono nei millenni.
domenica 30 marzo 2014
Il Vittoriano e le reliquie
Conosciuto come Altare della Patria,
Il sacrario che sanciva la nuova unità risorgimentale fu inaugurato da Vittorio Emanuele III poco prima della guerra 15-18. L’edificio riprendeva l’impianto delle acropoli greco-romane, colmo di simboli era costruito intorno al “Padre della Patria” Vittorio Emanuele II che fu però il PRIMO re d’Italia, non si è mai compreso il perché non avesse cambiato la numerazione dato che restava a tutti gli effetti il primo re dell’Italia unitaria, e questo fu certamente un brutta partenza!
La sua possente statua, con molta probabilità la più grande al mondo di allora, troneggia al centro del complesso. Non a caso il monumento fu ubicato inserendolo nel sacro poggio del Campidoglio cuore spirituale della Roma arcaica e imperiale, e voleva essere il Nuovo Tempio per officiare le liturgie italiane risorgimentali, atte a richiamare fecondità e coesione in ricordo delle sofferenze e del sangue occorso per il ripristino territoriale. Quell’altare non poteva mancare della reliquia atta a dare
sostanza e simbolicamente unire i soldati di tutte le guerre. Al fine della scalinata, difronte al fuoco sacro e perenne, dove è rappresentata la Nuova Italia, esiste il sacello dove è tumulato il Milite Ignoto scelto fra innumerevoli corpi e vegliato giorno e notte da due sentinelle che si alternano incessantemente per onorare il ricordo di questa reliquia posta nel marmo come quella dei santi e dei martiri nell’altare cristiano dove si officia la messa.
Augusto ebbe la sapienza e la fortuna di dare a Roma non solo l’Impero ma 40 anni di pace e costruì l’altare denominato Ara Pacis allo stesso modo, ma sotto l’incalzare di eventi completamente diversi, alla fine dell’Ottocento, una dinastia Barbara, volle ritentare l’impresa, costruendo un Altare della Vittoria che fino ad ora portò una grande sfortuna al popolo Italiano, forse perché mancarono i veri sacerdoti che si erano preparati sulla Via Appia…….. Fuggirono dopo i Patti Lateranensi!
sabato 29 marzo 2014
Omologazione verso il basso anche attraverso il web
PLUMBEA MEDIOCRITAS

Pierpaolo Pasolini,che non era un iniziato ma semplicemente una persona intelligente, oltre quarant'anni fa teorizzo' una "omologazione generazionale"che avrebbe,a suo giudizio,provocato uno spaventoso livellamento verso il basso di tutto: cultura,arte,politica,religione,scienza,spiritualità . Quanto lo scrittore friulano avesse ragione lo possiamo ben vedere oggi dal momento che in ogni settore ci vediamo circondati e trascinati verso il basso da una plumbea,mefitica, mediocrità che tutto inquina e tutto corrompe,inesorabilmente e velocemente.Prendiamo la politica: pur con le loro (moltissime) ombre i De Gasperi, i Moro,gli Andreotti,i Nenni,i Berlinguer,gli Almirante,i Malagodi, erano certamente dei veri giganti se paragonati ai nanerottoli che ora si esibiscono nel "circo Barnum" della scena politica italiana!Cosi'i Kennedy, i Kruscev, i De Gaulle,le Tachter, erano certamente di assai maggiore spessore rispetto ai loro attuali "eredi"! Allo stesso modo film come "Amarcord", "Lawrence d'Arabia", "Il Dottor Zivago", o sceneggiati televisivi quali "La Freccia Nera" e l"Odissea"ci appaiono oggi come incommensurabili capolavori se paragonati alle indecenti "fictions"o ai "film- fotoromanzo"che ci vengono quotidianamente propinati! Il discorso potrebbe ulteriormente proseguire spostandoci nel campo dell'arte,della musica,della poesia e della letteratura,campo quest'ultimo,in cui si arriva perfino ormai a rimpiangere Moravia,il che,almeno per quanto ci riguarda,è tutto dire!Siamo dunque ,in qualsiasi ambito,al trionfo della mediocrita',del cattivo gusto,del dilettantismo esasperante e dell'ignoranza eretta a sistema. Ciò che molti secoli prima di Cristo il Visnu-purana descriveva,relativamente all' eta'oscura, si è dunque inesorabilmente avverato compreso il noto passo " solo scopo di coloro che governeranno in quell'era sara'quello di impadronirsi dei beni dei propri sudditi". Tuttavia sarebbe palesemente ingenuo,per non dire stolto,voler pensare che tale "Plumbea Mediocritas" non investa,risparmiandolo,il dominio dello Spirito,il quale,viceversa, è ancor più danneggiato dalla degenere crescente involuzione della società in cui viviamo,rispetto ad altri settori umani,per i motivi che risulteranno chiari dopo questa obiettiva analisi che ci sforziamo,non senza fatica e con ben poca passione,di fare.
Oggi,scomparsi gli ultimi epigoni di Coloro che,a ben ragione,potevano essere denominati Maestri,l'odierno panorama esoterico è dominato dalla più piatta mediocrità. Vengono pubblicati libri incredibili,pieni delle più colossali sciocchezze ove improvvisati "ermetisti", "iniziati", "maghi" e "pontefici" ammaestrano i voraci (e ignorantissimi) lettori con le più oscene falsità.Vi è poi un fiorire di riviste,cartacee o on-line,tavole rotonde,convegni e perfino corto o lungometraggi dove le panzane si susseguono alle panzane.Non parliamo poi dei vari forum,blog,siti,ove il popolo (bue) della rete viene imbonito e stordito dalle più clamorose fole. Davvero non chiedeteci di entrare nel merito,la compagnia è talmente nutrita che non vorremmo far torto a nessuno citando qualcuno e dimenticandoci di altri : diciamo solo,per chiarezza ed amore di verità, che l'Italia,oltre che il record della classe politica peggiore del pianeta,detiene anche l'altrettanto poco invidiabile primato del maggior numero di imbonitori e cialtroni in campo esoterico del mondo, e ve lo dice,a ragione,chi come noi ha girato il globo in lungo e in largo, soggiornando all'estero anche per lunghi periodi.Il dilettantismo italico,in campo esoterico,non ha davvero limiti e confini:altrove esistono certamente i furfanti e gli imbroglioni ma,a parte alcune specifiche situazioni,ed altrettanto specifiche eccezioni,coloro che si interessano a tali argomenti sono in genere piu'smaliziati e meno ingenui rispetto ai nostri compatrioti,dunque con più difficoltà si bevono le quotidiane sciocchezze che taluni improbabili "maestri" vendono a buon prezzo,emulando Dulcamara.Ma l'italia è (ahimè) il paese della truffa, del pacco, contropacco e fagotto,della sceneggiata napoletana, di osso, mastrosso e carcagnosso, dei capponi di Renzo, delle pizze,dei mandolini e delle serenate di mezzanotte.L'Italia è un paese ove,alcuni anni fa,è stato consentito l'esercizio di discipline mediche specialistiche della durata di 4-5 anni,attraverso "corsi formativi" farseschi della durata di poche settimane e dove "sanatorie ", "condoni " e affini trasformano liberamente l'illecito in lecito. Nessuna meraviglia quindi se incolti trogloditi,ignari perfino dei più generici rudimenti della lingua italiana, possano trasformarsi,copiando a destra e a manca,in iniziati e studiosi di scienze ermetiche o se individui,con tutta evidenza affetti da gravi patologie psichiatriche,possano proporsi (ricevendo credito) in veste di maestri,iniziatori,custodi della Tradizione Perenne!
Volendo procedere ad una sorta di "mappatura" di coloro che si interessano (o fanno finta di interessarsi) di argomenti esoterici dovremmo necessariamente operare con quella scientifica lucidita' che deve essere propria del moderno cercatore dello Spirito e dividere,percio',il non numericamente trascurabile coacervo di coloro che si occupano di "cose vete" in tre gruppi che denomineremo A , B, C. Il gruppo A (che comprende almeno un buon 75% degli interessati) è costituito da persone in genere piuttosto fragili ed ondivaghe, alla disperata ricerca di un à unto fermo,di un'ancora a cui aggrapparsi nel fluttuante marasma di una società disgregata ove i valori tradizionali (con la t minuscola) che fornivano sicurezza alle generazioni precedenti (famiglia,religione,stato) sono inesorabilmente e definitivamente tramontati: costoro giungono ad interessarsi di spiritualità a seguito,in genere, di travagli esistenziali e,a mo'di naufraghi,si aggrappano alla prima trave che trovano,salvo poi abbandonarla per cercarne una apparentemente più solida. Hanno in genere bisogno anche di più maestri per volta e sono provvisti di una natura mistico-devozionale (bhaktica nel linguaggio orientale) anche quando essi presumono seguire una via"secca"; si bevono (in positivo o in negativo) le più solenni corbellerie e sono persone in genere frustrate,infelici e sole. Al primo accenno di difficoltà, di fatica o di sacrificio che a loro venga prospettata essi si liquefanno subitaneamente rivolgendosi altrove non comprendendo l'aurea massima di un Grande Maestro del passato "la salvezza e la liberazione non si hanno gratuitamente". Soggetti del genere vi chiederanno,toglieranno,richiederanno l'amicizia in fb decine di volte,vi imploreranno di fornirgli "la luce", vi dichiareranno con enfasi che hanno trovato in voi il tanto agognato "maestro" salvo poi repentinamente sparire sopratutto se non ricevono (ovviamente in tempo reale) l'attesa "liberazione" che attendono da voi ignori del fatto che,se ci si libera,ci si libera DA SOLI ed a prezzo di un durissimo,ingratissimo e lunghissimo cammino. Tra costoro troviamo spesso casalinghe annoiate o trascurate,uomini deboli e soggiogati,nevrotici,compulsivi e autistici,sognatori ed indecisi. Si tratta di gente seriamente malata,nei confronti della quale è doverosissimo provare un intenso sentimento di compassione ma,non essendo piu'la psicanalisi di moda (ed essendo peraltro essa assai costosa), questi infelici si rivolgono ai "magic shops" invece che a psicologi e psichiatri. Una minoranza di costoro,per ventura e per disegno divino, riceve la fortuna di incontrare qualche orientatore onesto che o li dissuade dal dedicarsi ad una ricerca la cui "conditio sine qua non" sta nel possedere un perfetto equilibrio, oppure fornisce loro qualche piccola ed innocente pratica onde venga realizzato il saggio assioma di S.Filippo Neri: "state buoni se potete". Correttamente defineremo questo gruppo A con il termine di "CERCATORI DI STAMPELLE". Il gruppo B, che ovviamente non potrebbe sussistere se il gruppo A non fosse cosi'numeroso, è costituito da individui di ben maggiore scaltrezza dei precedenti,che utilizzano la debolezza,la credulita'e la fragilita' dei "cercatori di stampelle" per ricavarne vantaggi di diverso tipo. Tra tali imbonitori vi sono,ovviamente,gli Arseni Lupin della situazione che ,con le generose donazioni dei propri "discepoli", arrivano ad accumulare ingenti fortune (sono pochi in verita') ed una pletora di ladri di polli che si accontentano di qualche spicciolo o di soddisfare la propria vanita', il proprio orgoglio o i propri appetiti. Costoro si propongono come detentori di verita'assolute,si paludano di jeratiche sembianze (che una mente agile dotata di occhio vigile smaschera in pochi minuti) e sono quasi sempre falliti,nullafacenti,nullatenenti,che cercano di mettere insieme il pranzo con la cena attraverso la propria dichiarata "maestria ". I loro fallimenti esistenziali sono quasi sempre giustificati con la comica affermazione che essi,avendo dovuto occuparsi di spiritualita', han dovuto "rinunciare" alle incombenze "profane" : affermazione comica,lo ripetiamo,atteso che Raimondo de Sangro era uno degli uomini piu'celebri dei suoi tempi,Mario Pagano un illustre giurista, Domenico Bocchini e Giustiniano Lebano due principi del foro,Leone Caetani un parlamentare del Regno ed uno dei massimi islamisti di tutti i tempi,Rudolf Steiner uno dei massimi esperti di tutti i tempi dell'opera scientifica di Gohete, Gerard Encausse,detto Papus ed il figlio Philippe due illustri medici (Philippe fu addrittura Accademico di Francia) Massimo Scaligero un brillante giornalista e scrittore,Alexander Von Bernus uno dei massimi poeti del XX secolo, e l'elenco potrebbe ancora continuare per molto. La maggior parte dei membri del c.d. Gruppo B, la cui definizione appropriata è "LESTOFANTI DA BANCO" è affetta inoltre da gravi turbe psichiche,ridondanti fino alla psicosi franca!Tipica espressione di costoro è la "tuttologia in servizio permanente effettivo" onde essi pretendono di dire la propria anche su argomenti completamente estranei ai loro (dichiarati) interessi: così vediamo,ad esempio, antroposofi sentenziare su Scienze Ermetiche o su "Ordini Egizi ,massoni rotariani predicare in merito alla"osirificazione", martinisti proclamare auree verita'prese a prestito da discipline estremo-orientali, seguaci della new-age sentenziare sulla tradizione pitagorica e chi piu'ne ha piu'ne metta. Tratto comune di questi "apostoli del vero" è quello di affermare (e di vendere) le PROPRIE equazioni personali (quasi sempre grossolane e confuse) come manifestazione della Verita'Divina rivelata onde,ad esempio, essi si lanciano in proclami del tipo" Noi non contestiamo chi la pensa diversamente da noi,bensi'coloro che sono nemici della Verita'". Ma poichè IO SONO LA VERITA' (o comunque sono io ad esprimerla) ecco che chi non è d'accordo con me non è d'accordo,in ultima analisi, con la verita'!I summenzionati "lestofanti da banco" sono dunque soliti somministrare ai "cercatori di stampelle" vere e proprie macedonie in cui essi affastellano ingredienti assai disomogenei tra loro.Comicamente costoro accusano spesso gli altri della medesima loro colpa,magari evocando fritti misti di totani,calamari e gamberi,come nel caso di propugnatori di una improbabile "Antroposofia Pagana" i quali comicamente (ma anche tragicamente) sembrano,nella loro forsennata esegesi dimenticare la centralita'della figura del Christo espressa da Steiner e ribadita da Scaligero ( "senza il Christo non c'e'Antroposofia" Rudolf Steiner in "Von Jesus zu Christus"- "Onde il discepolo,nel proseguio del suo cammino incontra,inervitabilmente,le forze del Christo":Massimo Scaligero-"Manuale pratico della meditazione"). Se la stragrande maggioranza di questi "lestofanti da banco" possiede un reale livello di evoluzione spirituale non molto dissimile a quello di uno scimpanze',una ristretta minoranza è riuscita a sfiorare i mondi superiori attraverso un compulsivo e titanico procedere basato unicamente su una ipetrofia della volonta' e percio'dell'ego;ma in essi la rigidita' e la tensione non sono state sciolte dalle forze del cuore (che sono,in ultima analisi le forze del Logos -Christo) onde costoro,lungi dal vivere in armonica sintonia con la realta'sensibile,percepiscono il mondo esterno come ostile,negativo,in ultima analisi come maya, fuggendo la realta'per rifugiarsi in una sorta di idealistico empireo,ovvero disattendendo totalmente il compito che l'occultista moderno deve compiere fin dal tempo della manifestazione della Fama Fraternitas Rosae+Crucis tale compito essendo l'agire nel sociale portando in esso l'impulso dello Spirito. Ma se si è privi di qualsiasi capacita'di rapportarsi correttamente all'ambiente che ci circonda e se,in ultima analisi,si è privi di qualunque connotato di "intelligenza sociale" (e se,come spessimo accade in tali personaggi si vive in una sorta di alienazione dalla realta'ordinaria) ben difficilmente si potra'agire nella societa'finendo,viceversa,per essere da questa emarginato. Manca ad essi uno sviluppo armonico di quelli che Steiner definisce gli arti costitutivi del genere umano,l'Io evolve,ma in modo titanico,in realta'essendo null'altro che un ego abnormemente espanso,l'astrale rimane indietro,quasi regredendo al di sotto della condizione umana (mentre essi erroneamente presumono essere andati "oltre"tale condizione,convinti come sono, di essere infine divenuti "individui differenziati" ( ed effettivamente differenziati lo sono ma in senso negativo); in essi difetta inoltre l'armonica fusione tra parte maschile e parte femminile non essendo in grado costoro di prendere contatto con la propria parte mercuriale-femminile onde,di conseguenza,il loro rapporto con la donna (o con l'uomo se sono di sesso femminile ma cio'è molto piu'raro) sara' fortemente problematico e le loro relazioni assumeranno inevitabilmente connotazioni disturbate. Parimenti nevitabile sara',con il tempo,la comparsa di uno stato di malattia,psichica o fisica o (piu'spesso) entrambe le cose. Sono gli individui piu'pericolosi in assoluto perche,'dotati in genere di discreta intelligenza logico-dialettica e discorsiva,sono al contempo privi di qualunque compassione per il prossimo e, animati da lucida spietatezza, essi distruggono inesorabilmente le coscienze di coloro che hanno la sfortuna di mettersi nelle loro mani.Sono dal punto di vista dei sentimenti,degli aridi,dei veri anaffettivi,incapaci di amare qualunque altra cosa che non sia il proprio meschino ego e quasi sempre campano sulle spalle dei loro sprovveduti "discepoli". I moderni studi sulle dinamiche delle organizzazioni settarie ci forniscono in proposito illuminanti esempi.Essi,avendo bisogno,come i virus,di organismi da parassitare per poter esistere,non sono liberi, come liberi non sono gli appartenenti al gruppo A.Il totale complessivo dei membri del gruppo Boscilla,con buona approsimazione,dal15%al 30% degli interessati dal momento che una discreta quota dei soggetti transita,con relativa facilita'dal gruppo A al gruppo B e viceversa. Il gruppo C,veramente esiguo, è costituito da Coloro che defineremo "Uomini onesti e di buoni costumi" nel senso che il latomismo originario dava a tale definizione. Si tratta,innanzitutto,di UOMINI LIBERI nei quali l'esigenza di spiritualita'si manifesta,molto precocemente,come una sorta di bisogno primario; Essi pervengono molto precocemente ad una Via di realizzazione interiore e in genere incontrano le persone giuste al momento giusto,svolgendo con profitto il proprio cursum studiorum nell'ambito spirituale. Tutti costoro eserciteranno una professione onorevole che consenta Loro di non essere schiavi del bisogno,e la quasi totalita'di Essi diverranno dei qualificati Maestri o,come oggi è più lecito dire, dei qualificati Orientatori spirituali. In coloro con cui verranno a contatto Essi si sforzeranno sempre di promuovere lo sviluppo dell'indipendenza di giudizio e della libertà di azione ben sapendo che un VERO Ordine Iniziatico abbisogna essenzialmente di Uomini svegli e non certo di zombie privi di vita propria e lunarmente animati dalla luce riflessa del "guru" di turno. Costoro dovranno sopportare attacchi di ogni genere essendo Essi assai temuti dai membri del c.d. Gruppo B i quali,molto spesso,pur manifestando idee,posizioni spirituali,dottrine,apparentemente agli antipodi,non esiteranno a coalizzarsi tra loro per eliminare i pericolosi "intrusi". Il Nostro Iniziatore amava ripetere che per coloro che non sono liberi non vi è nulla di più pericoloso di chi invece libero lo è ma aggiungeva amaramente che gli uomini liberi non superano l'1% del totale dell'umanità ed ora che siamo oramai prossimi all'età che Egli aveva quando lo conoscemmo non possiamo che dirci d'accordo con tale Sua,apparentemente
pessimistica,stima!
UNA CONCLUSIONE SI IMPONE:
Cari amici,fatevi dire dai vari sé-dicenti apostoli del web una cosa sola: CHE MESTIERE FANNO! Vi servirà già come iniziale e preventivo orientamento!Quindi osservatene ATTENTAMENTE atteggiamenti,modalità espressive e SOPRATUTTO guardate come essi si pongono nei confronti degli altri.Se osserverete tutto ciò con ATTENZIONE
COSCIENTE potrete facilmente distinguere tra chi è credibile e chi credibile invece non lo è!
COSCIENTE potrete facilmente distinguere tra chi è credibile e chi credibile invece non lo è!
N.r.OTTAVIANO.
giovedì 27 marzo 2014
L'amore per i libri fa superare le incolmabili divergenze, un esempio dove il bello unisce armoniosamente per il bene dell'Umanità!
Wolfgang Hagemann e Bernard Peebles, monsignor Giuseppe Turrini e i codici nascosti a Erbezzo. L’americano e il tedesco sotto le bombe per i libri. Due studiosi arruolati su fronti opposti si ritrovarono a Verona nel 1945 con il medesimo scopo: salvare dalla guerra un vero tesoro dell’umanità.
Un prete tra due nemici che, su fronti opposti, si erano battuti per un obiettivo comune: salvare dalla guerra la Biblioteca Capitolare. L’immagine mostra monsignor Giuseppe Turrini tra Wolfgang Hagemann e Bernard Peebles, in divisa da sergente maggiore dell’esercito americano, reparto speciale Monuments, Fine Arts and Archives. Hagemann e Peebles erano eminenti filologi, entrambi avevano studiato a Verona sui codici della Capitolare.
Arruolati, avevano trovato il modo di farsi destinare in Italia con la medesima preoccupazione: salvare la Capitolare. Hagemann era arrivato a Verona con gradi di ufficiale e prestigio: era stato l’interprete personale di Rommel, la Volpe del deserto.
Un prete tra due nemici che, su fronti opposti, si erano battuti per un obiettivo comune: salvare dalla guerra la Biblioteca Capitolare. L’immagine mostra monsignor Giuseppe Turrini tra Wolfgang Hagemann e Bernard Peebles, in divisa da sergente maggiore dell’esercito americano, reparto speciale Monuments, Fine Arts and Archives. Hagemann e Peebles erano eminenti filologi, entrambi avevano studiato a Verona sui codici della Capitolare.
Arruolati, avevano trovato il modo di farsi destinare in Italia con la medesima preoccupazione: salvare la Capitolare. Hagemann era arrivato a Verona con gradi di ufficiale e prestigio: era stato l’interprete personale di Rommel, la Volpe del deserto.
Il Santuario del Divino Amore, dall'origine agropastorale Pagana

Il Divino Amore era, in origine, un santuario "pagano" legato ai pastori e ancora oggi è luogo di pellegrinaggio urbano, popolare, legato alle genti più umili. Qualche mese fa ci sono andato a piedi e mi domando: è esattamente il contrario, si contrappone fortemente alle manifestazioni del cristianesimo turistico-commerciali in Vaticano e nella Basilica di S. Pietro. Anche se al divino Amore è presente un bazzar di cianfrusaglie religiose, ma tutto è a livello umano: il panino e venduto con l'icona della Madonna e la corona per il rosario.Quando sono arrivato dalla via Ardeatina passato il G.R.A. sembra ancora di vedere il popolano che seduto sul prato intorno sta mangiando prendendo dal fagotto che si è portato da casa, una religiosità semplice, quella di sempre, vera e vivibile, ormai già alterata anche in questo luogo, fino a pochissimo tempo fa bucolico! Aveva visto giusto Fellini, quel grande pagano che era!
A Chiusi un nuovo approccio museale legato alle nuove tecnologie presso il meraviglioso Museo Etrusco
Chiusi, Museo Nazionale Etrusco: un’app-guide per il museo
Nel 2012 il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi ha partecipato al progetto “Promuovere forme innovative di partecipazione culturale“, promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale (circ. n. 7/2012) del MiBACT, realizzando una “APP-guide Percorsi di Valorizzazione Tematica per il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi” con l’obiettivo di creare percorsi di visita nel museo utilizzando le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

La facciata del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi
L’APP è stata progettata e realizzata nei suoi contenuti scientifici, divulgativi e didattici dal Personale del Museo stesso e della Soprintendenza, con il coinvolgimento e il supporto di soggetti esterni in relazione a specifiche competenze (progettazione artistica; sviluppo software e interfaccia grafica).
La realizzazione dell’ APP-guidesarà a breve (marzo 2014) a disposizione dei visitatori del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, che potranno utilizzare i tablets, appositamente predisposti, in dotazione gratuitamente al Museo stesso. Parallelamente a ciò, ed in modo innovativo nel panorama delle App che riguardano i musei, l’App del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi sarà scaricabile gratuitamente dagli store di Apple e Google permettendo agli appassionati di ogni parte del mondo di accedere ai suoi contenuti dai propri dispositivi (tablet, smartphone, i-phone), simulando l’esperienza stessa della visita in lingua italiana e inglese.
L’approccio virtuale ai reperti e ai monumenti archeologici chiusini contribuirà così alla valorizzazione e alla promozione della conoscenza dei beni archeologici di Chiusi e del suo Museo. Una delle particolarità di questa APP è l’interattività con il Visitatore: è prevista, infatti, la possibilità di esplorare il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi con diverse modalità e seguendo diversi itinerari scelti dall’utente secondo il proprio interesse. Scegliendo tra gli oggetti contrassegnati con QR-code, il visitatore potrà creare un percorso personalizzato, oppure, seguendo gli itinerari proposti, potrà lasciarsi guidare alla scoperta della vita quotidiana, dei riti funebri e religiosi dell’antichità, attraverso la civiltà etrusca, romana e longobarda.
Pensando specialmente ai più piccoli – ma non necessariamente solo a loro – è stato messo a punto un percorso incentrato sul mondo animale: creature fantastiche, animali reali e selvaggi stimoleranno l’immaginazione e la fantasia dei bambini, che si divertiranno a riconoscere sfingi, cavalli, leoni e mostri marini tra gli oggetti esposti, in una caccia al tesoro moderna ed originale!
I più curiosi potranno ampliare gli orizzonti della loro conoscenza con una visita nel territorio, lungo il percorso di una vera e propria passeggiata archeologica, che collega i maggori monumenti di Chiusi. Oltre alle tombe aperte al pubblico e fisicamente visitabili, l’itinerario consentirà di esplorare virtualmente anche quelle chiuse al pubblico e attualmente non visitabili, ampliando la possibilità di fruizione del ricco patrimonio culturale chiusino. A completare l’applicazione ci saranno piccole finestre informative sui musei civici del territorio, mentre un collegamento con questo blog consentirà l’aggiornamento costante degli eventi in corso.
La Direzione del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi
Chiusi, Museo Nazionale Etrusco: un?app-guide per il museo | archeotoscana
Nel 2012 il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi ha partecipato al progetto “Promuovere forme innovative di partecipazione culturale“, promosso dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale (circ. n. 7/2012) del MiBACT, realizzando una “APP-guide Percorsi di Valorizzazione Tematica per il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi” con l’obiettivo di creare percorsi di visita nel museo utilizzando le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

La facciata del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi
L’APP è stata progettata e realizzata nei suoi contenuti scientifici, divulgativi e didattici dal Personale del Museo stesso e della Soprintendenza, con il coinvolgimento e il supporto di soggetti esterni in relazione a specifiche competenze (progettazione artistica; sviluppo software e interfaccia grafica).
La realizzazione dell’ APP-guidesarà a breve (marzo 2014) a disposizione dei visitatori del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, che potranno utilizzare i tablets, appositamente predisposti, in dotazione gratuitamente al Museo stesso. Parallelamente a ciò, ed in modo innovativo nel panorama delle App che riguardano i musei, l’App del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi sarà scaricabile gratuitamente dagli store di Apple e Google permettendo agli appassionati di ogni parte del mondo di accedere ai suoi contenuti dai propri dispositivi (tablet, smartphone, i-phone), simulando l’esperienza stessa della visita in lingua italiana e inglese.
L’approccio virtuale ai reperti e ai monumenti archeologici chiusini contribuirà così alla valorizzazione e alla promozione della conoscenza dei beni archeologici di Chiusi e del suo Museo. Una delle particolarità di questa APP è l’interattività con il Visitatore: è prevista, infatti, la possibilità di esplorare il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi con diverse modalità e seguendo diversi itinerari scelti dall’utente secondo il proprio interesse. Scegliendo tra gli oggetti contrassegnati con QR-code, il visitatore potrà creare un percorso personalizzato, oppure, seguendo gli itinerari proposti, potrà lasciarsi guidare alla scoperta della vita quotidiana, dei riti funebri e religiosi dell’antichità, attraverso la civiltà etrusca, romana e longobarda.
Pensando specialmente ai più piccoli – ma non necessariamente solo a loro – è stato messo a punto un percorso incentrato sul mondo animale: creature fantastiche, animali reali e selvaggi stimoleranno l’immaginazione e la fantasia dei bambini, che si divertiranno a riconoscere sfingi, cavalli, leoni e mostri marini tra gli oggetti esposti, in una caccia al tesoro moderna ed originale!
I più curiosi potranno ampliare gli orizzonti della loro conoscenza con una visita nel territorio, lungo il percorso di una vera e propria passeggiata archeologica, che collega i maggori monumenti di Chiusi. Oltre alle tombe aperte al pubblico e fisicamente visitabili, l’itinerario consentirà di esplorare virtualmente anche quelle chiuse al pubblico e attualmente non visitabili, ampliando la possibilità di fruizione del ricco patrimonio culturale chiusino. A completare l’applicazione ci saranno piccole finestre informative sui musei civici del territorio, mentre un collegamento con questo blog consentirà l’aggiornamento costante degli eventi in corso.
La Direzione del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi
Chiusi, Museo Nazionale Etrusco: un?app-guide per il museo | archeotoscana
I veronesi privilegiati

a Verona almeno 5000 persone vivono di ingiustificati privilegi
ricoprendo posti pubblici o semi-pubblici senza alcun merito o titoli
adeguati con stipendi superiori ai diecimila euro mensili (netti)
il 2% degli abitanti di questa città, che senza averne i requisiti
alla fine ne controllano le sorti
non si tratta di persone che hanno intrapreso (onestamente) carriere
professionali o imprenditoriali ma di "imboscati" con spinta politica,
sindacale, lobbistica, o di gruppi associativi vari
dove si trovano ?
amministrazioni pubbliche statali e locali
rappresentanze istituzionali di organismi nazionali
enti strumentali dello stato delle regioni dei comuni
società a partecipazione pubblica
banche/assicurazioni (controllate da fondazioni)
magistrature
scuole e università
in tutto il Paese si sta discutendo di questo per "tagliare la spesa"
e riportare un poca di giustizia, legalità ed equità sociale,
perché a Verona tutto ciò rimane un insuperabile tabù ?
mercoledì 26 marzo 2014
Le Repubbliche Marinare e il capodanno

Il 25 marzo si festeggia il Capodanno Pisano.. come nel Granducato di Toscana.
Mentre la Serenissima Repubblica di Venezia lo festeggiava il 1 marzo come nell'Impero
Romano. Coincideva con il risveglio della natura!
Morte e liberazione

Credo nell'Anima nella sua evoluzione: da quella individuale all'Anima Mundi. Ne consegue che non credo nella resurrezione della carne, come atto finale e risolutivo di un cammino che contrasta con il concetto platonico dell'Anima. Tutto nasce dalla nostra paura della morte, ecco che i "lemuri" o le "larve" possono creare problemi ai vivi. In ogni caso in due giorni dell'anno si aprono le porte e i "dannati" escono e scorazzano per le strade esternando i dolori di un aldilà che li tortura. Possono esistere entità che non trovano pace, che non trovano via alcuna, ma il tempo tutto riassorbe, in questo caso entra la parentela e l'ambizione. La maggior parte dei personaggi che si sono messi in evidenza nella storia hanno compiuto atti magici che richiamavano i morti (necuia), la forza e l'energia di esseri che aleggiavano negli "inferi". Una esistenza morigerata e mite non può incorrere in questi pericoli, la paura è di coloro che evocano queste entità e poi ne dovranno subire le inevitabili conseguenze. Chi persegue la bellezza e il bene non teme nulla, nemmeno la morte violenta. Ecco perché il Cardinale e Santo Bellarmino (il suo inquisitore che lo ha condannato al suplizio della morte attraverso il rogo dome interminabili torture) si è accanito con Bruno. Bruno non è evocabile, perché si è liberato
lunedì 24 marzo 2014
I riti funerari "purificatori" dei Parsi
“Da tre giorni mi si vuole condurre alle Torri del Silenzio. Ma non muore mai nessuno. Quest’oggi Lady Harvet entra nella sala di lettura del Majestic Hotel: - E’ morto - E’ morto, ieri sera, un parsi di qualche importanza, l’architetto Donald Antesca Cabisa; i funebri saranno oggi, alle diciotto: siete fortunato; abbiamo il tempo di salire alla collina di Malabar per assistere alla cerimonia.
I secondi padroni di Bombay, dopo gli Inglesi, sono i Parsi. I Parsi da non confondersi con gli Indù (io li confondevo addirittura con i Paria: è desolante l’ignoranza di chi muta d’improvviso venti gradi di latitudine senza qualche studio preventivo), da non confondersi con i Maomettani, gli Afgani, dai quali differiscono come un tedesco da un arabo. I Parsi sono discendenti degli antichi Persiani emigrati dalla Persia in India, dopo la conquista di Maometto. E’ veramente biblico e grandioso il destino di questi seguaci di Zoroastro, che, per non rinnegare il Sole, la loro divinità, abbandonarono, dodici secoli or sono, la patria, giunsero raminghi e perseguitati in India, rifugiandosi prima a Diu; poi a Tabli; trattando con i Marajà per avere un’ospitalità non molestata. Furono, invece, molestatissimi per quasi un millennio, e la loro pace e la loro floridezza non data che dalla conquista degli Inglesi, i quali riconobbero le loro qualità, li incoraggiarono e li protessero. Oggi sono nelle mani dei Parsi i più grandi capitali di Bombay. Dipende dai Parsi gran parte del movimento politico, escono dai Parsi i migliori commercianti e i migliori laureati. Eppure, nessuno è più del Parsi ligio al suo passato, nessuno è meno di lui affetto da anglomania. I Parsi vestono come mille anni fa, quando vennero profughi da Persepoli: gli uomini con una lunga zimarra bianca, sul capo un’alta tiara nera simile ad una mitra: le donne si avvolgono di sete a vivi colori, giallo zolfo, gridellini, rossociliegia, verdesalice, che danno rilievo ai capelli nerissimi e al pallore ambrato del volto. Come alle loro foggie millenarie, così sono ligi alla loro fede e ai loro riti: la dottrina di Zoroastro, ispirata alla religione degli elementi creatori e conservatori: il Sole prima di tutto, e il Fuoco, immagine del Sole sulla Terra. L’inghilterra che tollera tutti i riti, tollera anche la Torre del Silenzio e le usanze funerarie dei Parsi, che sono certo le meno conciliabili con il nostro sentimento occidentale.
… guardo intorno, il giardino ridente è deturpato da un sebatoio colossale. E’ la torre del silenzio, la maggior Torre: quelle altre sono le Dakmas minori, usate in caso di pestilenza.
Torre del Silenzio, interno
La mia delusione è grande. Tower of Silence: il nome shelleyano mi prometteva non quel cilindro imbiancato a calce, ma quanto di più fantastico ha scolpito nella pietra la poesia della morte.
Un vallo senz’acqua circonda la torre e due ponti vi sono sospesi, che danno ad una porticina ovale, minuscola, unica apertura nella mole bianca. Ed ecco fra il candore dell’edifizio e l’azzurro del cielo una enorme forma nera e sinistra: il primo avvoltoio; poi un secondo, un terzo; poi sette coronano la Torre, danno al suo squallore un tetro motivo ornamentale. Questi grifoni funerari superano veramente l’orrore di ogni aspettativa: si direbbe che la Natura li abbia foggiati secondo il loro tetro destino; hanno ali immense, possenti al volo, fatte per gli abissi del cielo, ma che nel riposo lasciano pendere lungo il corpo, trascinano nella polvere con una sconcia stanchezza artigli formidabili, ma senza la linea nobile dell’aquila , artigli fatti per affondare nella carne putrida, non per lottare con una preda viva. La Dakma si corona di avvoltoi, non più calmi nel loro pensoso atteggiamento consunto, ma frementi, con i colli serpentini protesi verso una cosa nuova. Lungo la strada a mezza costa della collina, biancheggia, tra la polvere fulva e il verde del fogliame, il corteo funerario. E’ tutto candido; usanza opposta alla nostra, che ammanta di veli bianchi il dolore dell’ultimo addio.
Torre del Silenzio, Iran
- Entreremo anche noi nella Torre? – domando, non senza inquietudine d’una tale proposta.
- Nessuno, nemmeno l’Imperatore potrebbe penetrarvi; soltanto una speciale setta di necrofori e il Dastur accompagnatore possono entrare.
- Il modello è molto semplice. E il dottore mi disegna a matita un anfiteatro, diviso in tre circoli concentrici, suddiviso da raggi che formano tante cellette aperte:
- Ecco: il centro interno, dalle celle minori, e per i bimbi, il mediano per le donne, l’esterno per gli uomini. Questo è il pozzo centrale, dove si raccolgono le ossa ignude, che un acquedotto sotterraneo trasporta al mare. La logica della barbara usanza? E barbara, perché? Per i Parsi il fuoco è manifestazione divina, anzi, la divinità stessa, come per il Cristiano l’Ostia Consacrata. Rifuggono quindi dall’abbandonare il cadavere al rogo, come fanno gli Indù, per non offendere con la putredine la divinità; rifuggono dall’inumazione, perché l’Avesta, il loro testo sacro, proibisce di lasciare alla decomposizione lenta della terra quel corpo, che fu l’agente di un’anima. Gli avvoltoi, gli uccelli sacri per rito millenario, sono forse i più adatti ad annientare la misera sostanza morta e a ritornarla nel ciclo vitale…
Ecco il corteo. Forse venti persone, interamente vestite di bianco, con la testa, il volto celati di veli candidi. Quattro portatori recano il cadavere resupino, coperto da un sudario leggiero, sotto il quale traspaiono le spalle aguzze, il profilo fine, le gambe scarne. I seguaci si tengono uniti a due a due con un fazzoletto attorto: il crati funerario, emblema di alleanza nella sventura. Il quadro è molto semplice e molto grandioso, quasi non triste; ricorda certe teorie cimiteriali scolpite nel marmo.
Al primo ponte tutto il corteo si arresta, come per intesa e solo qualche figura bianca segue il cadavere: parenti più consanguinei, la madre, il padre, un fratello. La barella è deposta dinnanzi alla porticina aperta; i seguaci sostano pochi secondi dinnanzi al cadavere, forse per una preghiera di addio. Di fronte è il dastur, il Sarcedote Parsi con due addetti. Non altri, non altro; nessun gemito, nessuna lacrima, nessun gesto tragico; forse anche nella religione dei Parsi, come in quella dei Bramini e dei Buddisti, è cancellato il senso che noi occidentali abbiamo dell’io, e la loro filosofia millenaria attenua lo strazio del distacco senza ritorno. La barella è scomparsa nella porticina, che si è chiusa silenziosa, le ombre candide ritornano a due a due, unite sempre dal lino funerario, si allontanano senza volgersi indietro, come il rito prescrive, dispaiono tra i tronchi di palmizi.
Ma in alto, nell’aria, è il turbinio fitto, spaventoso delle ombre nere. Dalle profondità dell’azzurro si avvicinano, ingrandiscono, precipitano con la velocità della pietra che cade, i grifoni funerari; sull’azzurro del cielo, sul candore della torre, le ali fosche sembrano attratte e respinte da un turbine avverso, fanno pensare alle grandi ali degli angeli maledetti. Ma nessun grido, nessuna lotta, uno stridio querelo e sommesso, quasi timoroso di svegliare un dormiente. Io ho un tremito leggiero, ho l’orrore dello strazio che non vedo.
…Nessun strazio. Il cadavere è finito in venti minuti, mi spiega il dottor Faraglia, ed è spolpato con una delicatezza veramente religiosa; lo scheletro resta intatto nella sua cella, composto come se preparato per un gabinetto anatomico. Con un sol colpo di becco il cranio è aperto dove l’osso frontale s’incastra alla nuca…
NEW DELHI - Non ci sono più avvoltoi che possano completare il tradizionale rito funebre e così i Parsi hanno deciso di acquistarne di nuovi e di addestrarli a mangiare i cadaveri in cattività. Oggi il consiglio dei Parsi ha deciso di investire 200 mila euro in un anno per acquistare e addestrare nuovi avvoltoi a mangiare i cadaveri deposti sulle "torri del silenzio".
Il progetto sarà realizzato con la collaborazione di ornitologi e scienziati indiani. Da millenni i Parsi, gli ex zoroastriani, lasciano che siano gli avvoltoi a consumare le carni dei loro defunti. Ma da qualche anno, la carenza dei volatili, molti dei quali morti per malattie o allontanati dall'inquinamento, sta rendendo difficile questo processo, tanto che si è pensato alla possibilità di ricorrere alle cremazioni. In India la comunità Parsi più numerosa è a Mumbai, l'ex Bombay.
Pur rappresentando una minoranza percentualmente molto piccola, i Parsi a Mumbai e in tutta l'India sono molto potenti economicamente, vantando nella comunità esponenti del mondo imprenditoriale come i magnati dell'industria Kumar Mangalam Birla e Ratan Tata e del mondo della cultura come il direttore d'orchestra Zuhbin Metha. Arrivati dalla Persia, gli adoratori del fuoco perenne e seguaci di Zoroastro hanno realizzato in passato due strutture molto alte, le "torri del silenzio", una sorta di silos a piani dove lasciano i cadaveri che vengono poi mangiati dagli avvoltoi. A nessuno, neanche agli stessi Parsi, è permesso l'accesso alle torri. Solo poche persone dedite ai riti funebri, i Khandiyas che portano le bare, possono accedervi.
Ma qualcuno sei mesi fa riuscì ad entrare e fotografò migliaia di cadaveri in via di decomposizione, ma non mangiati dagli avvoltoi, lanciando l'allarme. La cosa sconvolse non poco la comunità parsi che si divise sulla possibilità di ricorrere a sistemi diversi. Ora il consiglio ha deciso di non cambiare la tradizione e di rimpinguare il numero dei volativi carnivori su Mumbai. Già nel 1998 si era cercato di trovare una soluzione alla questione poiché era stata notata una diminuzione drastica degli avvoltoi. Ma la stessa comunità Parsi che aveva dato incarico ad un gruppo di ambientalisti e ornitologi di verificare le condizioni degli avvoltoi e di tentare di venire a capo del problema, vietò agli scienziati di entrare nelle torri del silenzio, impedendo di fatto le ricerche.

Avvoltoio del Bengala
Così come l'avvoltoio del Bengala (Gyps bengalensis), anche l'avvoltoio indiano ha sofferto un drastico calo della popolazione (97%) nelle zone del Pakistan e dell'Indostan a causa dell'avvelenamento da diclofenac, un farmaco antinfiammatorio innocuo per il bestiame sul quale viene usato, ma letale per questi uccelli in quanto blocca i reni; sono attesi provvedimenti da parte del governo indiano per sostituire al diclofenac il Meloxicam, che ha effetti simili sul bestiame ma è innocuo per gli avvoltoi.

